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Sovrintendente Scala, vaccini agli artisti per riaprire i teatri

La Scala

Sovrintendente Scala, vaccini agli artisti per riaprire i teatri

Appello di Meyer, dobbiamo creare condizioni di sicurezza

MILANO, 09 marzo 2021, 13:16

di Bianca Maria Manfredi

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lunedì prossimo alla seduta del consiglio di amministrazione per presentare il budget 2021, il sovrintendente della Scala Dominique Meyer annuncerà "un record storico di ricavi da sponsor", che insieme agli ammortizzatori sociali e ai ristori garantiti dallo Stato e all'attenzione "a non spendere soldi che non avevamo" mettono il teatro in una situazione migliore rispetto ad altre realtà travolte dalla pandemia di Covid.
Ma il falso focolaio scoperto la settimana scorsa con circa 45 debolmente positivi risultati (tranne in due casi) negativi al tampone di controllo ha scoperchiato un problema che riguarda tutti i teatri in vista di una possibile riapertura (almeno delle sale in zona gialla). Anche perché non si tratta del primo falso focolaio che si è verificato. Lo stesso è accaduto a Gressoney sul set del film su Gucci con Lady Gaga, dove di 16 positivi solo uno è stato confermato. E anche se sono in corso "indagini" per capire cosa sia successo, se si tratta di un errore o di una variante particolare, ad ogni modo "una cosa di questo genere dimostra che siamo fragili" , ha spiegato all'ANSA Meyer.
Da qui la sua proposta. "Se vogliamo riaprire i teatri c'è una soluzione unica - ha detto -: decidere che tutti gli artisti che non possono portare la mascherina, come cantanti coristi ballerini, fiati e attori di prosa, siano vaccinati. Io lancio un appello, non per la Scala, ma per tutti i teatri italiani, di opera, di prosa, per le sale da concerto. tratterebbe di poche migliaia di vaccinazioni che permetterebbero di far ripartire tutto il settore"". Per riaprire le vaccinazioni, ha sottolineato Francesco Giambrone, sovrintendente del Massimo di Palermo e presidente dell'Anfols, sono "indispensabili. Per questo da tempo chiediamo di essere inseriti nei piani vaccinali".
Dal canto suo, la Scala dallo scorso anno, con la collaborazione del primario di Malattie infettive del Sacco Giuliano Rizzardini, ha messo in piedi un sistema di controlli rigorosi: tamponi molecolari per tutte le persone coinvolte in una produzione prima di iniziare le prove, poi per chi non può mettere la mascherina (come appunto cantanti, o fiati) tamponi molecolari ogni due settimane e tamponi rapidi ogni settimana.
Si tratta di oltre tremila tamponi per una spesa di circa 200 mila euro e di una spesa complessiva per contrastare i contagi che in totale supera il milione di euro. E proprio per prudenza "perché la sicurazza dei lavoratori viene prima di tutto" alla notizia dei positivi ha bloccato tutto: chiusi i laboratori dell'Ansaldo, corpo di ballo in quarantena (con tutte le preoccupazioni che ne derivano per le famiglie), spettacoli slittati. Uno stop deciso anche se tutti i positivi avevano la stessa carica virale bassa, motivo per cui al Sacco hanno rifatto un tampone di controllo prima su un campione di sei persone e poi sugli altri, Ora che sono risultati negativi, la Scala riprende il lavoro. E' confermato il dittico di Kurt Weill con la direzione di Riccardo Chailly per il 18 marzo, e mentre domani ricominciano le lezioni del corpo di ballo si inizia a pensare a quando spostare le riprese della Serata Nureyev che verrà trasmessa su Rai 5. In programma entra anche un concerto diretto da Zubin Mehta con la Nona di Bruckner il giorno di Pasqua, e un concerto del coro "che ha chiesto di farlo perché in teatro c'è voglia di lavorare. Le maestranze sono pronte".
A mancare è una cosa sla, il vaccino perché ""se vogliamo riaprire i teatri, e questo è importante per la salute della società che ne ha bisogno - è certo Meyer - dobbiamo creare le condizioni di sicurezza".

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