"L'arte cura, l'arte è cultura".
Lo hanno gridato le ballerine con le scarpette da danza appese
al collo, i tecnici con gli elmetti in testa, gli insegnanti di
ballo in divisa, i trampolieri e i mangiafuoco che stamattina
per oltre due ore e mezza hanno animato piazza del Plebiscito ad
Ancona. La manifestazione di protesta, organizzata da Slc-Cgil,
Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, ha portato in piazza circa 300
operatori dello spettacolo, uno dei settori più colpiti dalla
crisi pandemica e dalle restrizioni disposte per evitare il
diffondersi del Coronavirus, con la chiusura di teatri, scuole
di danza, cinema e di tutta la cultura che vive di presenze.
Nelle Marche gli addetti del settore sono 6mila "per la
maggior parte precari" hanno spiegato i sindacati. Una
delegazione è salita in prefettura per esporre le proposte della
categoria da far arrivare a governo e Regione: una nuova legge
sullo spettacolo, un tavolo permanente con gli artisti, forme di
sostegno economico e regole anti Covid meno penalizzanti per il
settore.
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