"Non sto cercando fama. Non voglio
diventare un attore famoso. La mia carriera ce l'ho già. Lo
faccio perché è un mestiere bellissimo e molto difficile. E mi
fa stare bene". E poi "credo davvero che il mio futuro sia
lavorare nel cinema. Non voglio fare il rapper fino a
cinquant'anni con il cappellino girato". A confessarsi è Salmo,
al secolo Maurizio Pisciottu, tra i più acclamati signori del
rap italiano, in questi giorni in testa alle classifiche insieme
a Noyz Narcos nel loro album collaborativo CVLT, pronto a
tornare nel cast di Blocco 181, la serie Sky Original che lo
vede nella doppia veste di supervisore musicale della colonna
sonora e di attore nei panni di Snake, braccio destro di un boss
della coca. Gli otto nuovi episodi (prodotti con TapelessFilm e
Red Joint Film e in onda nella prossima stagione su Sky e Now)
sono sul set a Milano fino a marzo, con Ciro Visco alla macchina
da presa, per raccontare ancora la Milano delle comunità
multietniche delle periferie, tra voglia di riscatto e gang, cui
ora si aggiunge anche una nuova realtà: la Kasba.
Il suo personaggio, Snake, in questa stagione apparirà a metà
serie, con la puntata numero 6 tutta dedicata a lui. "Si va più
in profondità - racconta Salmo - La verità è che io non vorrei
fare l'attore, ma il regista. E' il mio sogno sin da bambino -
confessa - Però per arrivarci, devi prima passare per questa
strada. In fondo il regista è un po' lo psicologo degli attori,
devi saper parlare la loro lingua". In ogni caso, aggiunge, "il
mio futuro lo vedo lì, nel cinema. È la criptonite per un
rapper, perché ti spinge a distruggere il tuo ego e a mettere da
parte la tua vita. Ho già due idee per film pronte. Una in
particolare è una bomba".
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