Suonare con il Metaverso in duo con
un Avatar, generando suoni con il movimento del corpo tra
sensori muscolari, realtà aumentata e visori in 3d. La nuova
frontiera della musica si mostra nelle performance della
pianista Giusy Caruso, docente e ricercatrice, sperimentatrice
d' avanguardia. L' artista sarà a L'Aquila il 2 dicembre al
Teatro dei 99 con ''New Organs e MetaPhase: dialogo
contrappuntistico di una pianista e il suo avatar nel
Metaverso''. L' esecuzione di un brano di Steve Reich si basa
un un software collegato a telecamere a infrarossi che
riprendono il corpo della pianista in tuta con marker che
misurano il movimento generando in tempo reale un avatar su
visori 3d. ''In pratica - spiega Caruso all' ANSA - si entra in
uno spazio performativo virtuale. Suonerò con due avatar, uno su
una traccia audio-video preregistrata da me e l' altro nel video
proiettato dal vivo sullo schermo dai movimenti del mio corpo''.
A Roma, invece, il 4 dicembre al Conservatorio di Santa Cecilia
alle 18, dopo la presentazione del libro "La Ricerca Artistica.
Linguaggi e Metodi" è in programma la performance 'Viaggio al
centro del Suono'. La pianista calabrese avrà sul corpo sensori
che registrano gesti e tensioni muscolari inviandoli a un
software per il tracciamento creando un suono elettronico
prodotto da un computer. ''Le note - spiega - verranno così
generate direttamente dal mio corpo, che in questo modo diventa
anche uno strumento insieme al pianoforte ''.
Giusy Caruso, che è anche capo del gruppo di ricerca Creation
al Conservatorio Reale di Anversa, punta a superare l' idea
romantica del gesto artistico. Nata come pianista e nota come
interprete di musica contemporanea, la ricercatrice combina il
piano gran coda con strumenti impensabili nella normale prassi
concertistica, quali il Myo Armband, nato per il controllo del
pc a distanza attraverso gli impulsi elettrici dei muscoli. Il
duetto nel Metaverso con il suo Avatar per il progetto MetaPhase
messo a punto con la società milanese LWT3 trasforma in poesia
sinestetica i più recenti studi delle neuroscienze sul movimento
performativo, sulla bio-meccanica e sull'interazione
uomo-macchina, creando un nuovo genere.
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