''Turandot parla di noi. L' opera lo
ha sempre fatto''. Francesco Giambrone, sovrintendente del
Teatro dell' Opera di Roma, commenta così gli applausi al
termine dell' anteprima per i giovani del capolavoro di Giacomo
Puccini che andrà in scena il 22 marzo nella rilettura dell'
artista dissidente cinese Ai Weiwei, alla sua prima e unica
regia teatrale, e con la direttrice ucraina Oksana Lyniv sul
podio.
L' allestimento fortemente visivo, in cui le immagini di
guerre, scontri di piazza e delle tensioni sociali di questi
anni occupano senza interruzione i tre atti del dramma, porta
sul palcoscenico l' attualità con un linguaggio che secondo
Giambrone coinvolge tutti. ''L' opera ha sempre parlato di noi -
ha osservato - ma lo abbiamo dimenticato limitandola a
riproporre un passato lontano. Questo allestimento conferma la
straordinaria capacità degli artisti di leggere in profondità il
tempo nel quale viviamo e di raccontarne le contraddizioni in
uno spettacolo che per sua natura non ha tempo. L' accoglienza
del pubblico meraviglioso con 1200 ragazzi lo dimostra''.
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