Con l'esecuzione dei primi tre
quartetti per archi di Dmitrij Šostakovič (1906-1975) si apre il
20 gennaio al Teatro Argentina il ciclo di sei concerti del
Quartetto Prometeo che nell'arco di tre stagioni approfondirà
per la prima volta per la Filarmonica Romana la scrittura del
compositore russo. L'ensemble - Giulio Rovighi primo violino,
Aldo Campagnari secondo violino, Danusha Waskiewicz viola e
Francesco Dillon violoncello - è una delle formazioni più
importanti della scena musicale internazionale. Due volte premio
speciale Bärenreiter al Concorso ARD di Monaco, ha ottenuto nel
2012 il Leone d'Argento alla Biennale di Venezia.
Scritti fra il 1938 e il 1974, i quindici Quartetti per archi
di Šostakovič attraversano una parte importante della storia del
Novecento che va dalla seconda guerra mondiale ai primi segni di
distensione della guerra fredda. La storia e l'esperienza
personale di Šostakovič rivivono e si intrecciano in queste
composizioni, cui il musicista affida i suoi sentimenti più
intimi, preziosa testimonianza di una epoca storica molto
particolare.
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