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La vie Parisienne, a Parigi l' operetta come la pensò Offenbach

Musica

La vie Parisienne, a Parigi l' operetta come la pensò Offenbach

Versione integrale grazie ai ricercatori di Palazzetto Bru Zane

ROMA, 18 dicembre 2021, 14:06

di Luciano Fioramonti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La vie Parisienne, l' opera buffa in cinque atti composta nel 1866 da Jacques Offenbach, arriva finalmente in scena nella capitale francese nella sua versione integrale mai rappresentata per via dei tagli drastici che l' autore apportò al libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Il 21 dicembre gli spettatori del Théâtre des Champs-Élysées vedranno così uno dei capolavori dell' operetta 155 anni dopo la prima rappresentazione che riscosse un successo grandioso al Théâtre du Palais-Royal nonostante, appunto, fosse stata rimaneggiata pesantemente - con l' eliminazione anche degli ultimi due atti - tra le perplessità degli autori. Il merito della ricostruzione filologica del lavoro di Offenbach è degli studiosi di Palazzetto Bru Zane-Centre de musique romantique française, che ha sede a Venezia, impegnati per più di due anni in ricerche tra archivi e biblioteche. La produzione internazionale, prima regia di Christian Lacroix cui sono affidate anche scene e costumi - e la direzione musicale di Romain Dumas, dopo il debutto al teatro parigino con repliche fino al 9 gennaio andrà in torunée in altre citta francesi. Offenbach, violoncellista e compositore tedesco naturalizzato francese, considerato il padre dell' Operetta, mise mano al ridimensionamento della 'Vie Parisienne'' perché la troupe del Palais-Royal era costituita più da attori che da cantanti. L' allestimento fu portato a termine di tagli e di riscritture. ''Le prove mi stanno quasi facendo impazzire'', confessò lo stesso Ludovic Haléry, uno dei due librettisti, a pochi giorni dalla prima andata in scena il 31 ottobre. Gli applausi che salutarono la fine della rappresentazione ripagarono comunque gli autori. E se gli ultimi due atti, mai eseguiti, fossero invece i migliori in questa lunga serie di pagine incessantemente rimaneggiate? Se la loro soppressione - così come quella di vari brani degli Atti I, II e III - fosse stata una perdita più dolorosa di quanto non si creda? Sono state queste le ipotesi di lavoro che hanno spinto il gruppo di ricercatori nella minuziosa raccolta realizzata da Sébastien Troester, responsabile delle edizioni del Palazzetto Bru Zane e di questa nuova edizione della Vie Parisienne. Due atti nuovi fanno apprezzare brani totalmente sconosciuti. Il libretto prima della censura e varianti dimenticate offrono un altro aspetto di alcuni dei pezzi più celebri. Insomma, quella che si vedrà in Francia nelle festività di fine anno - ma è in programma anche l' arrivo in Italia - è una Vie Parisienne inedita che conserva il fascino e la presenza delle pagine che le hanno dato la fama. "È solo grazie a Offenbach che la Parigi delle Esposizioni Universali, del lusso ludico e spensierato, della galanteria, della festa infinita sopravvive ancora con incredibile tenacia'', sottolinea Christian Lacroix, che nella messa in scena del capolavoro si è ispirato al principio seguito da Alexandre Dratwicki, direttore artistico del Palazzetto Bru Zane, in linea con la vocazione del Palazzetto, quella della partitura ritrovata, "rimontata" come si dice di un orologio, di una scenografia. "Ho cercato di ritrovare l'essenza della musica e lo spirito di un'opera così particolare, divenuta il simbolo di un miraggio- aggiunge Lacroix- quello di una città e di uno stile che non hanno mai avuto tanto splendore e tanto brio come in questo lavoro, il cui carattere surreale è così forte da far credere eternamente all'illusione che esista una Vie Parisienne". Il Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française, nato nel 2009 e ospitato a Venezia in un edificio del 1695 restaurato appositamente, lavora per riscoprire e diffondere a livello internazionale il patrimonio musicale francese del periodo compreso tra il 1780 e il 1920 attraverso la pubblicazione di libri, partiture e registrazioni discografiche, la programmazione di concerti e l' organizzazione di giornate di studi. Si occupa di musica da camera, repertorio sinfonico, sacro e lirico, e dei generi «leggeri» - chanson, opéra comique e operetta - che caratterizzano lo spirito francese. 

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