La Filarmonica della Scala ha
chiuso i suoi concerti d'autunno con un appuntamento diretto da
Riccardo Chailly dedicato al risveglio della natura.
Un programma in qualche modo 'benaugurante' - con la Scozzese
di Mendelssohn e la Pastorale di Beethoven - in vista
dell'apertura della stagione vera e propria il 17 gennaio.
I concerti d'autunno sono infatti stati pensati per
recuperare in qualche modo le esibizioni saltate a causa del
lockdown, in attesa che i teatri tornassero a capienza piena e
potesse ricominciare la stagione degli abbonamenti.
Ne sono nati una serie di appuntamenti un po' inusuali come
quello di ieri, con il pubblico che ha affollato il loggione
dopo aver fatto una ordinata fila per mostrare green pass e
biglietto, e più posti liberi in platea e nei palchi. Un
pubblico un po' diverso da quello della normale stagione e anche
più caloroso, preso dalla delicatezza ma anche dalla ferocia
della natura inserite nella terza sinfonia di Mendelssohn e poi
nella sesta di Beethoven.
Si tratta del penultimo appuntamento del ciclo con cui
Chailly ha diretto l'integrale di Beethoven con la Filarmonica.
La conclusione sarà proprio il 17 gennaio, all'inaugurazione
della prossima stagione con la prima (abbinata alla prima
sinfonia di Mahler).
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