Dopo Salvatore Accardo (1958),
Massimo Quarta (1991) e Giovanni Angeleri (1997), la sera del 24
ottobre, finalmente, un altro italiano ha vinto il 'Premio
Paganini': Giuseppe Gibboni, 20 anni, proveniente da Salerno, si
è imposto nella 56/ma edizione del Concorso Internazionale di
violino dedicato al grande artista genovese.
"In questo momento - è stato il commento a caldo del giovane
violinista - è difficile dire qualcosa. Sul palco quando ho
terminato Paganini e ho ricevuto una incredibile ovazione da
parte del pubblico, mi è scesa una lacrima, l'emozione era
davvero troppo forte. Dedico la mia vittoria a chi mi è stato
vicino, alla mia famiglia che da quando a tre anni ho iniziato a
studiare mi ha aiutato e alla mia fidanzata Carlotta Dalia che
mi ha sostenuto in questo periodo difficile".
Tecnica straordinaria, totale padronanza dello strumento,
Gibboni ha regalato un'incredibile lettura del Concerto n.1 di
Paganini, ma ha evidenziato anche sensibilità interpretativa e
eleganza lirica ottenendo un caloroso successo pure nella
esecuzione del Concerto di Tcajkovskij. Al secondo posto si è
piazzato il sudcoreano di appena 16 anni Nurie Chung, un talento
che farà certamente parlare di sé e che domenica ha regalato una
lettura davvero convincente del Concerto di Sibelius. Dietro a
loro, terze ex aequo la svedese Ava Bahari, 24 anni, e la
tedesca Lara Boschkor, 22 anni. Al Premio si erano iscritti 102
concorrenti. Di questi una commissione, visionando i video
inviati aveva selezionato i 32 candidati a esibirsi in pubblico
a Genova. Solo 24, però, si sono poi presentati per le
difficoltà derivanti dalla pandemia. Sedici sono passati in
semifinale e sei approdati alle finali di sabato e domenica
ospitate al Carlo Felice con l'Orchestra del teatro diretta dal
presidente della giuria Sergej Krylov.
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