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Musica: Napoli "A corde spiegate" con la Pietà de' Turchini

Musica

Musica: Napoli "A corde spiegate" con la Pietà de' Turchini

Dal 24, festival dedicato a strumenti a corda,antichi e moderni

NAPOLI, 23 settembre 2021, 09:11

Redazione ANSA

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Tra Oriente e Occidente negli influssi arabi e spagnoli nella musica dal 1500 al 1900 è il tema proposto da Federica Castaldo e Simone Vallerotonda per il Festival "A corde spiegate" prodotto dalla Fondazione Pietà de' Turchini a Napoli. Tre giorni da domani, venerdì 24, fino a domenica 26 settembre, nella Chiesa di San Rocco a Chiaia per la terza edizione della rassegna che, come consuetudine, è dedicata interamente agli strumenti a corda. "Il Festival - sottolinea Castaldo - presenta un programma di tre concerti, estremamente diversi tra loro, per atmosfera, epoche e lessico musicale, nella proposta di grandi protagonisti, maestri riconosciuti nella pratica dello strumento". Si inizia con la chitarra di Andrea De Vitis ideatore e protagonista del concerto "Choros y Danza" (venerdì 24, ore 20.30) con musiche di E. Granados, H.
    Villa-Lobos, F. Carulli, M. Castenuovo-Tedesco per "creare vere e proprie immagini sonore - dicono i promotori - e dipingere quadri invisibili grazie alle possibilità dell'infinita tavolozza timbrica della chitarra". Si prosegue con "Tonadillas y Canciones" che impegna in scena il chitarrista Eugenio della Chiara e il mezzosoprano Teresa Iervolino (sabato 25) in una serata che unisce un chitarrista fortemente interessato alla vocalità e al teatro musicale in "un serrato dialogo con una stella sempre più brillante del panorama lirico internazionale".
    Si chiude domenica 26 settembre con l'ensemble I Bassifondi che propone "La esfachata de Napoles", indagine sugli influssi spagnoli nella musica del '600 per chitarra e tiorba con Simone Vallerotonda alla tiorba, chitarra e direzione, e Leonardo Ramadori alle percussioni. "Napoli - afferma Vallerotonda - è indubbiamente tra le città più cosmopolite d'Italia. Da capitale del Regno delle due Sicilie a baluardo moderno del Sud, ha continuamente scambiato e modellato gli influssi culturali dello 'straniero' forgiandoli e plasmandoli con la sua anima antica e il suo patrimonio". Il festival si inserisce nella programmazione di "La Campania è Teatro, Danza e Musica", promosso da ARTEC/ Sistema MED in collaborazione con SCABEC e Fondazione Campania dei Festival.
   

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