Ravenna Festival conclude la
settimana dei Vespri nella Basilica di S. Francesco, il 13
giugno alle 19.30, con il Dies irae del compositore bergamasco
Giovanni Legrenzi in ricordo delle vittime della pandemia.
Protagonisti saranno gli strumentisti e le voci dell'Ensemble
Biscantores diretto da Luca Colombo. Nato a Clusone nel 1626,
Legrenzi è stato maestro di cappella presso la Basilica di S.
Marco di Venezia e autore di musiche che hanno viaggiato in
tutta Europa; nella Bibliothèque National di Parigi si conserva
oggi il manoscritto di fine Seicento "Prosa pro mortuis", che
include il mottetto concertato del Dies irae per doppio coro,
viole da gamba e basso continuo.
La scrittura polifonica è cinquecentesca, ma le soluzioni
armoniche e gli effetti teatrali sono tipicamente barocchi, come
l'alternanza tra arie solistiche e pagine per coro. Il
programma proposto dai Biscantores comprende anche il Confitebor
III alla francese di Claudio Monteverdi. L'Ensemble Biscantores,
fondato e diretto da Luca Colombo, è un gruppo vocale e
strumentale specializzato nel repertorio tardo rinascimentale e
barocco. Nel 2017 l'ensemble è stato impegnato in vari concerti
per il 450esimo anniversario della nascita di Monteverdi.
Dopo questa prima serie di concerti, la rassegna dei Vespri
prosegue dal 7 al 13 luglio con altri tre diversi programmi: Vox
in bestia, il fantastico "bestiario poetico" della Commedia
raccontato da Tiziano Scarpa, con il soprano Laura Catrani e le
video animazioni di Gianluigi Toccafondo (7, 8 luglio); Le
ultime sette parole di Cristo sulla croce di Haydn nella
versione autografa per quartetto d'archi, con il Quartetto
Leonardo fresco di Premio Farulli (9, 11 luglio); Eunoè.
Paradiso terrestre, oratorio contemporaneo di Stefano Dalfovo su
libretto di Francesco di Giorgio, in prima con il coro cesenate
Ecce Novum diretto da Silvia Biasini (12, 13 luglio).
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