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Salisburgo, trionfo Muti con Cherubini

Salisburgo, trionfo Muti con Cherubini

Delirio applausi per maestro, cast, Orchestra a debutto Festival

SALISBURGO, 28 agosto 2015, 12:08

Flaminia Bussotti

ANSACheck

Musica: Riccardo Muti a Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Musica: Riccardo Muti a Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA
Musica: Riccardo Muti a Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un delirio di applausi si e' levato stasera dal Grosses Festspielhaus al termine dell'Ernani di Verdi diretto da Riccardo Muti sul podio dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. L'opera, eseguita in forma di concerto, segnava il debutto al Festival estivo di Salisburgo della giovane compagine, fondata da Muti nel 2004, gia' protagonista invece del Festival di Pentecoste, diretto per cinque anni dal maestro (2007-2011). Un diluvio di applausi, cori di bravo e ovazioni e' piovuto per lo strepitoso cast, i bravissimi ragazzi della Cherubini, il Coro della Staatsoper di Vienna e, soprattutto, per Muti, subissato dall'entusiasmo del pubblico.

Ernani era l'ultima opera in cartellone della piu' importante rassegna musicale del mondo, che si chiude il 30 agosto (solo tre peraltro le nuove produzioni sceniche), e la Cherubini era anche la sola orchestra italiana invitata quest' anno al Festival. Per il dramma lirico di Verdi preso da Victor Hugo su libretto di Francesco Maria Piave, un cast d'eccezione: nel titolo il tenore Francesco Meli. Nei panni di Elvira, la donna contesa da tre potenti spasimanti, il giovane soprano sudcoreano Vittoria Yeo, in quelli di Don Carlo il baritono Luca Salsi e in quelli di Silva il basso russo Ildar Abdrazakov. Cantanti uno piu' bravo dell'altro.

Muti aveva gia' diretto Ernani all'Opera di Roma nel novembre 2013 in chiusura dell'anno verdiano, e ancora prima alla Scala in un celebre allestimento di Luca Ronconi del 1982. Al Festival avrebbe dovuto venire quest'anno con l'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma se, lo scorso settembre, non si fosse dimesso lamentando che mancavano "le condizioni per poter garantire quella serenita' per me necessaria al buon esito delle rappresentazioni".

A Salisburgo, dove gode di uno status di semidivinita' paragonabile solo a quello di Karajan un tempo, Muti ha diretto spesso Verdi: La Traviata (1995), Otello (2008), Macbeth (2011), Nabucco (2013) in forma di concerto con cui debutto' al Festival l'Orchestra dell'Opera Roma, e ora Ernani. Anche senza allestimento scenico, con il suo potente chiaroscuro di tinte fosche e luminose, l'opera - atmosfere tenebrose con intreccio di amore, gelosia, onore e vendetta di tre uomini che si contendono tragicamente la stessa donna - ha conquistato il pubblico. Suono limpido e trasparente, dizione cristallina e una melodia sinuosa e cangiante come madreperla. Superlativa la prova della Cherubini, portata da Muti a livelli di eccellenza tali da non avere nulla da invidiare, con Verdi, ai grandiosi Wiener Philharmoniker, orchestra 'regina' del Festival. Applausi a scena aperta hanno contrappuntato quasi ogni aria, duetto, terzetto, quartetto (e sono tanti) dei cantanti.

Meritatissimi quelli per Meli (che peraltro quest'anno era protagonista anche nel Trovatore accanto ad Anna Netrebko). Ma anche per Salsi e Abdrazakov, 'veterani' del Festival, e la giovane Yeo al debutto sul palcoscenico 'bollente' di Salisburgo. Record di decibel di applausi comunque a Muti, accolto da strepiti a ogni chiamata in scena. Per il maestro napoletano questo era il 45/mo anno consecutivo a Salisburgo e la 248/a volta sul podio del Festival. A meta' agosto, prerogativa che spetta solo a lui da dopo la morte di Karajan nel 1989, aveva diretto i Wiener Philharmoniker nei concerti di Ferragosto. Prossima recita di Ernani il 29.

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