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ANSA/ Libri: Donata Columbro, Ti spiego il dato

ANSA/ Libri: Donata Columbro, Ti spiego il dato

Orientarsi tra numeri, grafici e tabelle per capire la realtà

ROMA, 17 maggio 2022, 12:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Marzia Apice) DONATA COLUMBRO, TI SPIEGO IL DATO (Quinto Quarto, pp.142, 16 euro. Illustrazioni di Agnese Pagliarini). "I dati non sono neutri o rigorosi di per sé: al contrario, possono anche mentire e ingannare. Ecco perché conviene imparare a leggerli per saperli interpretare": da questa premessa parte Donata Columbro per spiegare il motivo che l'ha spinta a scrivere "Ti spiego il dato", edito da Quinto Quarto e illustrato da Agnese Pagliarini. "Partendo dalla mia rubrica su Instagram #tispiegoildato, ho pensato che fosse giusto provare ad avvicinare ai dati anche chi non ha alcun interesse diretto nel conoscere questo mondo. Da qui è nato il libro che si rivolge a un pubblico di giovani e di non addetti ai lavori, proprio per diffondere la curiosità e il piacere di una cultura di questo tipo", spiega Columbro in un'intervista all'ANSA. L'autrice, che il 29 maggio sarà al festival Internazionale Kids a Reggio Emilia per incontrare bambini e ragazzi e spingerli a "guardare la realtà in modo diverso", ha costruito il libro come una sorta di cassetta degli attrezzi, in cui al linguaggio semplice e ai tanti esempi pratici e divertenti si accompagnano i disegni di Pagliarini e una lista di cose da fare utili per districarsi nell'infinità di tabelle e grafici, numeri, curve e proiezioni che affollano la nostra vita e anche l'informazione. Non è un mistero che i dati siano ovunque e che noi tutti li produciamo, con il nostro corpo, per esempio, anche senza fare niente, semplicemente vivendo: ecco perché conviene davvero iniziare a capirci qualcosa e il libro è fatto apposta per questo intento. "I dati ci riguardano e non sono affatto lontani da noi: con la pandemia lo abbiamo capito bene", prosegue Columbro, "nel libro faccio tanti esempi calati nel quotidiano e soprattutto spingo il lettore all'osservazione.
    Guardarsi attorno è il modo più efficace per provare a scoprire i dati nascosti e come le informazioni possano essere poi misurate". "L'importante - aggiunge - è far capire ai ragazzi che ciò che pensiamo riguardi solo noi in realtà può riguardare anche gli altri. E ovviamente per scoprirlo basta raccogliere dati". Proprio in un momento in cui si parla spesso dell'opportunità di usare i dati per combattere le fake news, oltre che per comprendere il mondo che ci circonda, un libro come questo appare uno strumento valido e utilissimo, soprattutto perché si rivolge in primis alle nuove generazioni, forse le più influenzabili e fragili da questo punto di vista.
    Il glossario per esempio, posto alla fine del volume, rende chiari termini che possono apparire un po' difficili, da metadati a quantified self, da swolf a data sonification, da small data a cherry picking, tutte parole che compaiono sulle pagine dei giornali, spessissimo sul web e anche nei tg. "Non si pensa quasi mai che i dati possano essere usati per produrre fake news ma purtroppo è così", afferma ancora, "lo abbiamo visto con Trump e con la sua propaganda fatta con i numeri. E in tutti i temi caldi dell'attualità il dato viene oggi usato per corroborare una o l'altra tesi perché sembra neutro anche se non lo è". Come difendersi allora? "Basta fare le domande giuste, chiedersi quale sia la metodologia usata, a chi si riferisce il dato o se un dato è assoluto - conclude - solo così possiamo imparare a leggere e interpretare tutti i dati che ci vengono spacciati sempre per veri".
   

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