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Dante e la Musica, l'impronta nella Commedia e nel suo tempo

Dante e la Musica, l'impronta nella Commedia e nel suo tempo

Studiosi a confronto l'8 e 9 ottobre a Roma a Palestrina

ROMA, 07 ottobre 2021, 16:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dante conosceva e praticava la musica. La Divina Commedia è ricca di rimandi e l' autore esercitò una influenza notevole sugli artisti dell' epoca. E' il tema su cui si confronteranno studiosi ed esperti italiani nel convegno in programma a Roma e a Palestrina l' 8 e il 9 ottobre dedicato a ''Dante e la musica del suo tempo''. A promuoverlo è l'IBIMUS - Istituto di Bibliografia Musicale, insieme alla Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina e l'Associazione Recercare.
    ''Nel Duecento - spiegano i promotori - la musica veniva appresa insieme alle altre discipline del Quadrivio, verosimilmente dunque Dante, tra l'altro estimatore di Boezio - la più autorevole fonte di teoria musicale nel Medioevo - ne avrà studiato i princìpi nei vari stadi della sua formazione culturale''. Eppure il rapporto fra Dante e la Musica è forse uno degli aspetti meno conosciuti e indagati, sebbene simboli e metafore musicali costellino la Divina Commedia. L'interesse di Dante per la musica e la sua competenza di cantore e suonatore sono documentati da Giovanni Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante (1362), e nei commenti alla Commedia, di un secolo posteriori, di Francesco Filelfo. Le due sessioni - la prima nella Sala della Chiesa Metodista in via Firenze a Roma l'8 ottobre, la seconda nell'Auditorium della Biblioteca Comunale di Palestrina il 9 - indagano due aspetti 'musicali' della poetica dantesca. In "Musicologia e Filologia a confronto" si parlerà della presenza di musica nella Divina Commedia, ma anche di come Dante sia presente e abbia influenzato a sua volta la musica del suo tempo. La giornata successiva approfondirà la relazioni fra le tre scienze all'epoca di Dante. In conclusione è previsto il concerto del complesso italiano laReverdie, fra i più noti di musica medievale, in un programma che immagina quali potessero essere gli interessi musicali del Sommo Poeta e quale la musica che aveva occasione di ascoltare, dalle chanson trobadoriche agli inni sacri, laudi e polifonie francesi.
   

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