(di Marzia Apice)
PIERNICOLA SILVIS, LA PIOGGIA (SEM,
pp.672, 20 euro). "Per combattere la mafia serve la politica,
che però è troppo disinteressata e pensa solo al consenso. Chi è
schiacciato dalle estorsioni della criminalità organizzata sta
zitto e di certo non fa rumore". Parola di Piernicola Silvis, ex
questore, una vita nella Polizia di Stato a combattere le
organizzazioni criminali e dal 2017 "ufficialmente" scrittore a
tempo pieno, che il 16 ottobre porterà al Salone del Libro di
Torino il suo ultimo thriller, "La pioggia", edito da Sem. Al
centro del romanzo lo "storico" personaggio del poliziotto Renzo
Bruni, questa volta impegnato a indagare con la sua squadra sul
traffico di droga gestito dalla 'Ndrangheta. Una storia forte e
appassionante che, come un'inchiesta, mira a fare luce
sull'attività sotterranea e ramificata di una organizzazione
criminale di cui si parla troppo poco: "la 'Ndrangheta non
compare, non fa azioni eclatanti come Cosa Nostra, anzi, ha
approfittato di questo suo stare sott'acqua per impadronirsi del
mercato della droga", racconta all'ANSA lo scrittore, che a
Torino dialogherà con Luigi Bonaventura, il più importante
collaboratore di giustizia per l'Ndrangheta (per motivi di
sicurezza collegato in video), "negli ultimi anni le cosche
calabresi così come la mafia siciliana sono diventate più
intelligenti, più manageriali, hanno adottato una politica di
immersione e le estorsioni sono relegate solo ai territori di
appartenenza. Ormai acquistano la droga dal Sudamerica e
riciclano i soldi con acquisizioni immobiliari. E adesso che
arriveranno i fondi del Pnrr sicuramente vorranno mettere le
mani sul malloppo". A che punto è la lotta contro la malavita?
"La strada è lunga. Io non sono tra quelli che credono che tutti
i politici siano collusi, ma è un fatto che ci sia disinteresse
e la questione purtroppo è principalmente politica", afferma,
"servirebbe un'azione politica seria, con un duplice approccio:
da un lato repressivo, creando un'organizzazione unitaria che
preveda le forze dell'ordine insieme a esperti come psicologi e
sociologi, dall'altro culturale, per sradicare quell'aura di
mito che circonda i mafiosi. La mafia non è qualcosa di
turistico, dal 1800 esercita una fascinazione sui giovani
attraverso i suoi riti di affiliazione che attirano giovani
leve. Io ho partecipato a ben 5 commissioni parlamentari sulla
mafia, ho indicato anche gli interventi da fare ma tutto è
sempre rimasto lettera morta". Il cinema, la tv o anche la
letteratura non corrono il rischio appunto di spettacolarizzare
un'attività criminale feroce e spietata come quella delle mafie?
"Il rischio c'è, per questo nei miei libri io racconto lo Stato
che combatte il crimine, e il lavoro serio di tanti poliziotti
che come me hanno lottato senza sosta", racconta Silvis, "per me
la scrittura è un modo di continuare a indossare l'abito
istituzionale, mi sembra quasi di fare il lavoro di prima. Nei
miei libri racconto i fatti con parole semplici, poi il lettore
che vuole approfondire anche con il codice di procedura penale
può farlo autonomamente". Anche secondo il collaboratore di
giustizia Bonaventura è arrivato il momento di intensificare
l'azione culturale per rendere maggiormente incisiva la lotta al
crimine organizzato: "quello esercitato dalle mafie è un fascino
antico, ma bisogna invertire la rotta, evitare di mitizzare
quello che produce solo distruzione e al contrario esaltare con
forza quelle figure che rappresentano il bene", afferma, "c'è
ancora tanto lavoro da fare: sarebbe importante che scendessero
in campo i mondi del cinema, dello sport e della musica". "La
'Ndrangheta è maestra di mimetizzazione, è sempre stata silente,
sta alla finestra a guardare, capta i rumors, non è in una
guerra aperta con lo Stato o con i cittadini", prosegue
Bonaventura, "i suoi business non creano allarme sociale: per
quanto riguarda la droga si mantiene su cocaina e marijuana, non
certo sull'eroina. Ha lavorato sulle carenze istituzionali ed è
capace di offrire una giustizia spicciola con cui il cittadino
trova risposte rapide ai suoi problemi".
Al Salone del Libro, "La pioggia" sarà presentato il 16 ottobre
alle 13.30 (Sala Viola): interverranno Piernicola Silvis, Andrea
Tundo e Luigi Bonaventura (in collegamento video).
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