Taverna, città natale di Mattia
Preti e borgo d'impronta medievale del catanzarese, tra le
protagoniste del seicento pittorico italiano, concorrerà a
Capitale italiana della cultura 2024. E' tutto pronto, in
Comune, per la presentazione della candidatura in vista della
procedura di valutazione che si terrà nella prossima primavera
sotto l'egida del Ministero della Cultura, .
Si dice sicuro della bontà della proposta il sindaco,
Sebastiano Tarantino. "Un'idea - spiega - frutto di una
riflessione sul nuovo ruolo strategico dei piccoli borghi,
diventati sempre più attrattori culturali e turistici e sempre
più al centro delle politiche di rigenerazione portate avanti
dal governo. Basti pensare al Pnrr Borghi e al Fondo piccoli
Comuni a vocazione turistica".
E proprio la partecipazione a quest'ultimo bando, con il
progetto presentato dal Comune di Taverna valutato egregiamente,
ha incoraggiato il sindaco a tentare la sfida della candidatura
a Capitale Italiana della Cultura.
"Dopo la bella vittoria della piccola Procida nel 2022 e la
recente affermazione in finale del borgo molisano di Agnone -
sostiene Tarantino - è chiaro che anche i piccoli comuni
possono ambire ad un riconoscimento così importante. Specie se
il progetto presentato è rappresentativo di un territorio più
vasto. In quest'ottica quella di Taverna sarebbe la candidatura
di tutta la Sila piccola Catanzarese, di un'area estesa cioè in
cui è forte la presenza di arte, cultura, natura e turismo. Lo
straordinario patrimonio ambientale e culturale di Taverna, le
sue chiese monumentali, i suoi personaggi illustri tra cui
ricordiamo i fratelli Mattia e Gregorio Preti e la loro mirabile
pittura, Gian Lorenzo Anania con le sue opere di cosmografia e
geografia, e poi ancora i laghi e le foreste, il Parco nazionale
e le Aree protette, le tradizioni artigianali ed
enogastronomiche, ma anche le nuove e straordinarie realtà
attrattive come il Sila Science Park, il nuovo Museo
Multimediale Immersivo e la Ciclovia dei Parchi - sottolinea
Tarantino - possono rappresentare gli elementi distintivi di un
progetto più ampio che definisce un'intera entità culturale che
è, indiscutibilmente, patrimonio dell'intera regione Calabria".
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