DOM SERAFINI E GENEROSO D'AGNESE -
HOLLYWOOD NASCE IN ABRUZZO (IL VIANDANTE, P.196) "Hollywood
nasce in Abruzzo", lo affermano i due giornalisti Dom Serafini e
Generoso D'Agnese dando questo titolo ad un loro libro che
raccoglie le storie di 57 artisti famosi nel mondo le cui
origini sono in 42 paesi d'Abruzzo.
Da Bradley Cooper (Ripa Teatina) a John Fante (Torricella
Peligna), da Michael Bublé (Carrufo e Villa Santa Lucia) a Dean
Martin (Montesilvano), da Madonna (Pacentro) a Henry Mancini
(Scanno), da Mario Lanza (Tocco da Casauria) a Don Bellisario
(Gamberale) a Rocco Siffredi (Ortona): Hollywood nasce in
Abruzzo (Il Viandante, p.196) è il settimo libro di Serafini che
parla degli abruzzesi nel mondo - il quarto del coautore
D'Agnese - uscirà a luglio: e le 196 pagine non descrivono solo
i personaggi, ma anche i loro paesini e città d'origine.
"L'idea è invogliare a visitare l'Abruzzo - dice Serafini -
nello spirito del Turismo delle radici". Nel quartiere Hollywood
di Los Angeles per i turisti è un cult fare un tour tra le case
dei personaggi famosi e i due autori lanciano l'idea di un
itinerario del genere anche ad "Abrulywood", termine da loro
coniato sul modello di "Bollywood" in India e "Nollywood" in
Nigeria. "Non tutti questi personaggi vivono nella Città degli
angeli, L.A." chiarisce l'autore. Anthony Gioacchino, regista di
Casoli, abita a New York; Maurizio Di Vitto, effettista visivo
di Scanno, a Londra, ma tutti hanno avuto successo a Hollywood,
loro due hanno anche ritirato un Oscar.
Serafini, direttore della rivista internazionale di
televisione "VideoAge", è nato e cresciuto a Giulianova ed è
emigrato dopo il diploma come perito industriale a Long Island
per studiare televisione. Oggi vive a Manhattan con la moglie e
due figli e afferma serafico: "Faccio il pendolare da New York a
Los Angeles". Cura da oltre 20 anni una rubrica domenicale sul
quotidiano "Il Messaggero" in cui descrive avventure e successi
dei corregionali espatriati. La raccolta di questi dorsi ha già
dato vita a tre volumi intitolati "I Messaggeri d'Abruzzo nel
mondo" (Il Viandante).
"Per fondare la mia rivista, Silvio Berlusconi mi diede 9mila
dollari, anticipandomi i fondi della pubblicità - prosegue
Serafini - Ho lavorato ed è andata bene, come ai molti emigrati
di cui parlo nei libri. Peccato che tutte queste storie
testimoniano il fatto che per realizzarti, in molti campi, devi
andare via dall'Abruzzo e dall'Italia, un Paese dove ad ogni
governo cambia l'aspetto della Rai, nel senso che si rimpiazzano
i personaggi, ma non la sostanza e il merito professionale
continua a non essere il criterio di scelta".
I due autori incontreranno il pubblico abruzzese a Pescara
(7 luglio, ore 18, Fondazione "Pescarabruzzo"), Giulianova (8
luglio, ore 18, circolo nautico "V. Migliori"), Scanno (15
luglio, ore 15, Auditorium "G. Calogero").
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