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Libri: Nocera, irrompe Vento del Sud in storia Resistenza

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Libri: Nocera, irrompe Vento del Sud in storia Resistenza

Da fonti Ricompart,nuovo contributo Meridione a lotta partigiana

CAMPOBASSO, 09 marzo 2021, 13:21

Redazione ANSA

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FABRIZIO NOCERA, LE BANDE PARTIGIANE LUNGO LA LINEA GUSTAV (Rinnovamento, pag 592, 20 euro) Diecimila, tra partigiani e patrioti, 58 bande riconosciute per 180 morti più altre centinaia di feriti, a cui si aggiungono i quasi mille civili caduti per mano nazifascista: è quanto esce dal mastodontico lavoro di Fabrizio Nocera, ricercatore dell'Università del Molise, primo studio organico e completo dall'8 settembre 1943al 4 giugno 1944, che utilizzando fonti inedite, censisce tutte le formazioni partigiane di un intero territorio, tra i primi in Italia, che in questo caso racchiude tre province: L'Aquila, Chieti e Campobasso (che allora era l'intero Molise).
    Le fonti primarie provengono quasi esclusivamente dal carteggio del Ricompart presente ora nell'Archivio Centrale dello Stato di Roma, de secretato e versato dal Ministero della Difesa dal 2012. La costituzione di questo fondo prese vita grazie a due decreti legislativi luogotenenziali: del 20 giugno 1945 n. 421 e del 21 agosto 1945, n. 518, quando la volontà dell'allora governo Parri fu quella di premiare coloro che scelsero la lotta di Liberazione.
    Si tratta di un innovativo studio sulla Resistenza in Abruzzo e Molise lungo la linea Gustav, e per la prima volta si fa luce su quella zona d'ombra relativa alla Seconda guerra mondiale: la Resistenza nel Mezzogiorno. La storiografia classica resistenziale ha sempre preso come riferimento, per raccontare la lotta partigiana, il territorio italiano del nord ignorando del tutto, o quasi, la parte meridionale della Penisola, limitandosi a riportare soltanto episodi sporadici come quello delle Quattro giornate di Napoli.
    Lo studio di questo fondamentale documentazione permetterà di scrivere un'altra storia della Resistenza italiana: quella che evidenzia il contributo misconosciuto del Meridione. Nel lavoro di ricerca sono state ricostruite ed analizzate nel dettaglio le storie di 58 bande partigiane operanti nelle tre province, inclusa una banda del pescarese: dalla loro costituzione, al loro scioglimento, con riferimento agli appartenenti, ai ruoli ricoperti, alle azioni armate e di sabotaggio, ai caduti ed ai feriti. Ne viene fuori un racconto storico minuzioso e scorrevole, che partendo dai documenti, fa emergere anche il lato umano, a nostro giudizio molto importante, di coloro che, con i loro pregi e le loro fragilità, furono i protagonisti della Resistenza sul territorio.
    Ci fu una importante partecipazione degli uomini in divisa (circa 40%), principalmente soldati del Regio Esercito, i cosiddetti «sbandati», che preferirono non collaborare con la neonata Repubblica Sociale Italiana e con gli invasori tedeschi e combattere contro i nazi-fascisti.
    Importante anche la presenza femminile (10% sul totale tra i patrioti e 8% tra i partigiani) se pensiamo alla condizione relegata alle donne dalla società dell'epoca e che, grazie a questa esperienza, avrebbero ottenuto il suffragio universale nel referendum Costituzionale e la partecipazione alla Costituente.
   

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