ANNA OLIVERIO FERRARIS, MADRI E FIGLIE (GALLUCCI, PP. 352, EURO 16.50) In "Madri e figlie", Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, raccoglie ritagli di vita al femminile: segreti, conflitti, perdite, violenze, adozioni; risentimenti e riconciliazioni. In uno dei racconti, una donna di mezza età, riflette su come la malattia trasforma i rapporti familiari:"Tra di noi si era creata tardivamente un'intimità che non c'era mai stata prima". Turbamento, per la protagonista, è vedere una madre non più autosufficiente; la situazione le causa imbarazzo: "Non avevo mai immaginato che avrei dovuto aiutarla a lavarsi", maneggiare il corpo della mamma le sembra una "profanazione" al punto che avverte nella testa "delle vere e proprie fitte di dolore". Alza barriere: "Mi ero imposta, nonostante tutti i miei compiti, di non sentirmi mai, per nessuna ragione, mamma della mia mamma, come a volte succede alle figlie che si trovano ad accudire la propria madre anziana". Dolore e resilienza sono il nucleo della short story dal titolo 'Amnesie'. Motore del plot è Giuliana, vittima di violenza: "Per ventidue anni aveva rimosso i ricordi dell'esperienza più brutta della sua vita, aveva ingoiato tutti i farmaci che le avevano propinato, si era sottoposta a sedute di terapia cognitivo-comportamentale grazie alle quali aveva imparato a distanziarsi dalle emozioni spiacevoli collegate a quei ricordi". "Madri e figlie" esplora la necessità di trovare ancore di salvezza in mezzo alle tempeste del vivere. Tra le altre pubblicazioni dell'autrice: "Dai figli non si divorzia", "La sindrome Lolita", "Tacchi a spillo".
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