Prende il via la pubblicazione dell'epistolario di Verga con molte lettere inedite, che fa parte dell'Edizione Nazionale delle Opere del padre del Verismo.
L'8 dicembre arriveranno in libreria per Interlinea i due volumi delle 'Lettere ai nipoti' (euro 30) nell'edizione critica a cura di Giuseppe Sorbello e i 'Carteggi con Felice Cameroni, Salvatore Farina e Ferdinando Martini, nell'edizione critica a cura di Maria Melania Vitale. I primi titoli saranno presentati in anteprima il 7 dicembre alla fiera Più libri più liberi, alla Nuvola di Roma, con Carla Riccardi, vicepresidente del Comitato per l'opera omnia dello scrittore. L'edizione integrale e critica dell'epistolario comprende 25 volumi ed è promossa dal Comitato per l'Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga e dalla Fondazione Verga presieduta da Gabriella Alfieri, con il ministero della Cultura. L'impresa della nuova serie dell'Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga è stata inaugurata nel 2014 da I Malavoglia, curati da Ferruccio Cecco. "Allestire l'epistolario di un grande scrittore dell'Ottocento si presenta come un'impresa fortemente impegnativa" scrivono Gabriella Alfieri, Giorgio Forni, Cristina Montagnani e Carla Riccardi nella premessa ai carteggi. "In prima istanza, vi è l'esigenza di ricerca e costituzione di un corpus documentario che, nel caso di Giovanni Verga, si presenta oggi disperso in più archivi e biblioteche e composto da testimonianze eterogenee. Portata a buon punto la ricognizione del materiale, sempre suscettibile di incrementi, occorre stabilire - proseguono - in che modo presentare al lettore l'imponente mole della corrispondenza". All'epistolario in ordine cronologico, spiegano i curatori, si è preferito anticipare la pubblicazione di una serie di carteggi organizzati per corrispondente. E ad aprire la sezione dei carteggi non possono che essere quelli con i familiari.
Verga indirizzava con cadenza spesso giornaliera lettere soprattutto alla madre, ai fratelli e più tardi ai nipoti. Nel volume a cura di Giuseppe Sorbello, sono raccolte le lettere dello scrittore ai nipoti Giovannino, Caterina e Marco, figli del fratello Pietro che coprono n un arco cronologico che va dal 1897 al 1921. La stagione dei capolavori è chiusa e si apre il lungo periodo del "silenzio letterario" in cui la parabola artistica ed esistenziale dello scrittore maturo si incrocia con le parole affettuose, i rimproveri e i nuovi doveri verso i nipoti, di cui diviene tutore quando rimangono orfani di entrambi i genitori. Emerge una dimensione privata dello scrittore, anche in relazione ai viaggi e alle vicende politiche contemporanee, in particolare il dramma della Grande Guerra.
Nei carteggi con influenti critici letterari come Cameroni, Farina e Martini, Verga si lascia andare invece a rivendicazioni, chiarimenti, giudizi sul proprio lavoro e su quello di altri scrittori, con una lucidità e un'acutezza che ci fanno conoscere uno scrittore "che riflette sulla propria poetica e su questa base pondera le proprie scelte tematiche ed espressive, ben diverso dunque dall'immagine vulgata di un narratore solo d'istinto" dicono i curatori. Cameroni, Farina e Martini sono tra i primi recensori dei romanzi di Verga e instaurano con lo scrittore un rapporto che, diventato presto di affettuosa amicizia, influì più o meno direttamente sulla sua visione dell'arte.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA