(di Patrizia Vacalebri)
MASSIMILIANO CAPELLA - RAFFAELLA
CARRA'. TRA MODA E MITO (Editore 24ore Cultura, 240 pp, 75
euro). "Nel 1970, ho fatto 'Io, Agata e tu', dove ho chiesto tre
minuti per esibirmi a modo mio, con la testa, i capelli, la
libertà del corpo, cantare non solo con le corde vocali ma con
tutto il corpo". Sembra di sentirla mentre annuncia il suo
indimenticabile show dove balla e canta, caschetto compreso.
Dolce ma testarda e visionaria. Una professionista che è rimasta
nella nostra memoria. E' l'indimenticabile Raffaella Carrà, a
cui è dedicata una biografia a cura del critico d'arte e moda
Massimiliano Capella, ma con la direzione artistica di Sergio
Iapino. Il volume comprensivo di tante immagini inedite della
Carrà uscirà in libreria il 17 novembre, ma sarà presentato il
giorno dopo, 18 novembre, nell'ambito di BookCity Milano, nella
libreria Feltrinelli di piazza Piemonte, in un incontro che
vedrà l'autore in dialogo con Sergio Iapino. "Raffaella era
unica. Una donna forte, indipendente, grande professionista e
allo stesso tempo di gran cuore, generosa e attenta - scrive
Iapino nella prefazione del libro -. Ogni tanto scherzava
dicendo di essere divisa in due: la Carrà del mondo dello
spettacolo e la Pelloni della vita privata. Ho conosciuto
entrambe, ma non ho mai trovato contrasti, contraddizioni tra
le due. Raffaella riusciva a unire semplicità e rigore,
divertimento e lavoro". "Un ruolo importante sin dall'inizio
della sua carriera - ricorda Iapino - lo hanno avuto gli abiti
di scena. Basti pensare all'indimenticabile pantalone a vita
bassa del Tuca Tuca, nel lontano 1971. Raffaella partecipava
attivamente alla loro definizione, ma per lei era anche un
gioco, un gioco molto serio, certo, una passione. Era
consapevole che i costumi erano fondamentali nella coreografia e
dell'impatto che avevano sul pubblico. Ogni volta mi chiedeva se
andavano bene, voleva una conferma, ma di fatto aveva già
deciso". "Raffaella era consapevole di essere diventata un'icona
per molti - prosegue - ma, pur essendone naturalmente
orgogliosa, non ne faceva una bandiera. La divertiva sapere che
grandi artisti internazionali a distanza di vent'anni avevano
ripreso non solo i suoi successi ma anche il suo stile. Insomma,
aveva anticipato i tempi. Eppure, quello che amava sottolineare,
anche se sempre con la leggerezza e simpatia che la
caratterizzavano, erano i traguardi che lei, donna, aveva
raggiunto in un mondo dominato dagli uomini e rivendicare
all'estero, dove era diventata molto popolare, il suo essere
italiana". "Sono felice di essere stato coinvolto nella
realizzazione di questo libro - conclude - perché è un omaggio,
un tributo a una grande donna, la cui storia non va dimenticata
e che, anche attraverso la moda e il costume, ha saputo
affermare la sua identità e la sua straordinaria personalità".
Il libro racconta lo stile Carrà, com'è nato e com'è mutato in
stretta connessione con le rivoluzioni artistiche e di costume
che hanno segnato la società contemporanea dagli anni Sessanta a
oggi. Perché Raffaella Carrà è stata ballerina, cantante, donna
di grande talento, generosa, progressista, e soprattutto libera.
Grazie alla sua trasversalità e riconoscibilità, Raffaella Carrà
ha infatti travalicato l'ambito professionale e la generazione
di appartenenza e, come le grandi icone americane ritratte da
Andy Warhol, anche Raffaella è diventata immortale e, proprio
come un'opera d'arte, si colloca fuori dal tempo. La Carrà non è
dunque solo una donna e un'artista poliedrica, ma, come ha
ricordato il regista spagnolo Pedro Almodóvar, incarna un vero e
proprio stile di vita. Come in un arcobaleno, ha interpretato
tutti i colori, gli stili, le tendenze, trasformando la sua
immagine in un simbolo di libertà, emancipazione e talento. La
familiarità della sua immagine, la contagiosità della sua risata
e l'iconicità del suo biondissimo e liscissimo caschetto biondo
l'hanno trasformata in un potente simbolo di modernità e
indipendenza, un'ispirazione per le donne che iniziavano il loro
percorso di emancipazione tra gli anni '60 e '70.
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