FEDERICO GREGOTTI, LILIANA SEGRE, UNA
VITA CONTRO L'INDIFFERENZA (EINAUDI RAGAZZI)
La storia della senatrice a vita Liliana Segre, che il 10
settembre compie 94 anni, deportata ad Auschwitz quando ne aveva
tredici, viene raccontata da Federico Gregotti in un libro che
parla ai lettori più giovani, a partire dai 9 anni. È Liliana
Segre. Una vita contro l'indifferenza, che uscirà il 1 ottobre
per Einaudi Ragazzi nella collana Semplicemente eroi.
Tenere viva "la sua testimonianza in un libro che parla ai
lettori dai 9 anni in su è un'opportunità, un dovere, un modo
per ringraziarla" spiega una nota della casa editrice alla
vigilia del compleanno della senatrice a vita.
Nata a Milano il 10 settembre 1930, cresciuta in una famiglia
ebraica, deportata da adolescente e sopravvissuta all'inferno
dei campi di concentramento nazisti, Segre, dopo un lungo
periodo di riflessione e silenzio, negli anni Novanta ha
iniziato a raccontare pubblicamente la propria esperienza,
impegnandosi per sensibilizzare le nuove generazioni contro il
razzismo, l'odio e l'indifferenza, condividendo la sua storia
con il mondo. E quindi viaggiando instancabilmente nelle scuole,
rilasciando interviste, scrivendo libri. A costo di rivivere,
ogni giorno, l'orrore dei lager, nella convinzione che
l'indifferenza al male sia un orrore ancora più grande del male
stesso.
Il libro si apre in un'uggiosa giornata di gennaio 2017, a
Milano. In occasione delle iniziative per il Giorno della
Memoria, un maestro accompagna la sua classe in corso Magenta
55, dove viene posta una pietra d'inciampo di fronte alla casa
dove la senatrice a vita visse da bambina insieme al padre
Alberto che fu deportato con la figlia ad Auschwitz, ma da dove
lui non fece mai ritorno. Il racconto della vita di Segre parte
dal 5 settembre del 1938, poco prima della promulgazione delle
leggi razziali e fino ai nostri giorni. Un romanzo in cui la
finzione letteraria della classe che partecipa alla cerimonia fa
da cornice alla biografia della senatrice a vita, in un racconto
fedele agli scritti e ai discorsi resi pubblicamente dalla
protagonista stessa negli anni della sua attività.
"Janine non ritornerà a casa, non invecchierà, non si sposerà
e non avrà bambini... - rimugina Liliana tra sé e sé, mentre si
riveste. - Per lei tutto finisce oggi, in questo angolo di mondo
dimenticato da Dio. E io non l'ho nemmeno salutata, non mi sono
voltata per gridarle una parola d'affetto. È questo che sono
diventata? Insensibile, fredda e dura come le pietre che
riempiono le carriole delle prigioniere che si affannano tutto
il giorno qui a Birkenau!" viene raccontato nel libro di
Federico Gregotti (pseudonimo di Federico Zoja), insegnante di
Lettere nelle scuole superiori e autore di diverse opere di
narrativa.
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