(di Mauretta Capuano)
MARGO JEFEFRSON, SISTEMA NERVOSO IN
COSTRUZIONE (66THAND2ND, PP 169, EURO 17)
Margot Jefferson, l'autrice di Negroland, che nel 1995 ha
vinto il Pulitzer per la critica, ha deciso di scrivere un libro
di memorie in cui è riuscita a fondere in modo originale critica
e ricordi personali. Un libro "per scavare in quelle storie che
mi hanno reso quella che sono" ha detto alla Fiera Più Libri più
Liberi dove ha presentato, con Gianni Riotta, 'Sistema Nervoso
in costruzione', uscito per le edizioni 66thand2nd.
"Sono stata critica letteraria, di teatro, poi in generale ho
scritto di problemi culturali e politici. Facendolo ho imparato
molte cose del mio temperamento, ma per avere una certa autorità
devi sopprimere certi gusti e non volevo più farlo. Voglio
lasciare una memoria storica, sociale, culturale che mi permetta
di essere me stessa. Con questo libro ho voluto davvero capire
come unire mondo della critica e memorie" racconta in un
affollato incontro.
"Pensate a un critico che amate. Volevo portare quell'occhio
critico sulla mia vita. Per esempio Ella Fitzgerald era
fantastica ma era grassa, sudava. La borghesia bianca ha sempre
disprezzato l'essere grasso. Quando questi sentimenti si
inasprivano parlando delle donne di colore erano le cose che mi
facevano soffrire di più. Ho ripensato anche alla lontananza di
mio padre e a quella malinconia che aveva, ma era per via del
razzismo" dice Jefferson che regala grandi sorrisi.
"La cultura bianca borghese si attribuisce doni che vengono
negati alle culture oppresse. I neri in America lavoravano con
il proprio corpo e quindi andava bene che fossero bravi nello
sport. È come se gli avessero concesso questo dono" racconta
Jefferson. 'Sistema nervoso in costruzione' permette alla
scrittrice e giornalista - che con Negroland ha vinto nel 2017
il National Book Circle Critics Award - di rivedere i suoi
pregiudizi e di rianalizzare casi come quello della Fitzgerald
appunto. Ma ci sono anche tutti i personaggi che hanno popolato
il suo passato da Bing Crosby a Ike Turner. Jefferson sfida
l'autobiografia: "metto l'una accanto all'altra diverse versioni
di me" dice. "Una parte di me è un po' a disagio. È un
privilegio scrivere un libro così in questo momento in cui penso
in generale che gli Usa stiano vivendo uno dei periodi peggiori
della propria storia. Stanno cercando di convincerci che sia un
periodo di gloria ed è una cosa terribile, tremenda" dice.
"Trump e i suoi sono stati più che felici di mutare, di
evolvere il linguaggio in odio. Hanno infervorato, hanno
inferocito il linguaggio dell'odio. Ancora abbiamo a che fare -
afferma Jefferson - con quelle crudeltà che vengono imposte
sulle donne, sulle minoranze, sulle comunità Lgbt. Io cerco di
far vedere modi e modalità con le quali uno può combattere
queste crudeltà all'interno della propria società, famiglia,
comunità. Lotte sull'aborto, di genere, addirittura sui libri
che uno può leggere" sottolinea. .
E in vista delle elezioni presidenziali Usa 2024 afferma
senza esitazione: "Se Trump dovesse tornare la situazione
crollerebbe, per questo bisogna combattere lui e quelli come
lui".
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