Si attesta al 50,1% la quota dei
piccoli e medi editori nei primi undici mesi del 2023 in un
mercato trade, ossia vendite di narrativa e saggistica nelle
librerie fisiche e online e nei supermercati, stabile rispetto
ai dati del 2022 (più 0,3% a valore e meno 1,3% a numero di
copie). Il valore è analogo a quello dell'anno precedente
(50,2%) e lievemente superiore ai dati che tradizionalmente si
registrano nei 12 mesi, quando per effetto delle vendite
natalizie di best seller la quota di mercato dei grandi gruppi
cresce di alcuni decimi di percentuale. La fotografia è comunque
quella di un mercato diviso a metà, un dato ormai attestato per
l'editoria italiana.
L'indagine di Aie, in collaborazione con Nielsen BookScan,
presentata il 6 dicembre a Più Libri più Liberi, ha aperto il
programma professionale della Fiera nazionale della piccola e
media editoria, organizzata dall'Associazione Italiana Editori
alla Nuvola di Roma. All'incontro sono intervenuti fra gli altri
il presidente di Aie, Ignazio Cipolletta, l'editrice Isabella
Ferretti della 66thand2nd ed Enrico Selva Coddè, amministratore
delegato di Mondadori Libri.
Se guardiamo ai generi, nei primi undici mesi del 2023 gli
italiani hanno letto più romanzi di autori italiani e meno di
autori stranieri rispetto all'anno precedente: la narrativa
italiana è cresciuta del 5% (valore del venduto a prezzo di
copertina), quella straniera è calata del 4,7%. In discesa, dopo
la corsa degli anni precedenti, anche il fumetto: -13,0%
rispetto al 2022 (ma se prendiamo come paragone il 2019
l'aumento è stato del 188,9%). In lieve flessione l'editoria per
bambini e ragazzi (-0,7%) e la saggistica specialistica (-1,2%),
mentre cresce del 5,5% la saggistica generalista (divulgazione e
attualità) e del 6,6% quella pratica, ovvero manuali non
universitari e libri di self help.
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