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Mario Praz a 40 anni dopo, convegno, museo e archivio

Mario Praz a 40 anni dopo, convegno, museo e archivio

alla Fondazione Primoli conclusa catalogazione delle sue carte

ROMA, 10 ottobre 2023, 11:19

Redazione ANSA

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(di Paolo Petroni) Nell'ottobre 1986, quattro anni dopo la morte di Mario Praz, lo Stato italiano concluse il 29 ottobre l'acquisto delle sue collezioni e del suo archivio, di cui è stata affidata la cura alla Fondazione Primoli, che ha aperto il museo a lui intitolato nell'appartamento che abitò a palazzo Primoli e ora ha da poco conclusi anche i lavori di inventario, riordino e classificazione di tutto l'archivio dello studioso, avviato nel 2020, interrotto e ripreso solo nel 2022.
    Per l'occasione, a quaranta anni dalla sua morte, la Fondazione ha promosso per giovedì 12 ottobre una giornata di studi dal titolo ''Dietro la scena. Le carte e i luoghi dell'archivio Praz'' nella sede della Primoli in Via Zanardelli a Roma, organizzando una decina di interventi di studiosi con l'intenzione di mettere in luce aspetti poco conosciuti della figura dello studioso, a partire dai suoi appunti e dalle sue carte, per delineare le sue modalità di lavoro e la genesi delle sue opere, aprendo a nuove prospettive di ricerca. A parlare saranno anglisti, italianisti, storici dell'arte, oltre agli archivisti che si sono occupati delle carte (principalmente legate ai lavori scientifici dello studioso e alla sua biblioteca) e di coloro che ne hanno studiato l'archivio personale, conservato al Museo Praz. Le diverse relazioni verranno raccolte in un volume che comprenderà anche l'inventario del fondo archivistico. Per l'occasione ci sarà una visita guidata al Museo, in collaborazione con la Direzione dei Musei Statali della città di Roma. Mario Praz, scrittore e anglicista di fama internazionale nato a Roma il 6 settembre 1896 e scomparso il 23 marzo 1982, figura eminente per la ricchezza delle letture, la finezza della scrittura critica, l'inesauribile erudizione e memoria delle arti, bibliomane e appassionato collezionista d'antiquariato, come dimostra il Museo Praz, che espone una raccolta di carattere europeo composta di oltre 1.200 pezzi, raccolti nell'arco di una vita in numerosi viaggi. Vi sono mobili inglesi, bronzi francesi, malachiti russe, cristalli boemi, porcellane tedesche, vedute di città italiane ed europee, ritratti delle famiglie regnanti, dai Borbone ai Bonaparte, e quelli di tanti sconosciuti vissuti nel XIX secolo. Tutto oggi ricollocato con la stessa disposizione datale dal Collezionista negli ambienti dove egli visse nei suoi ultimi anni.
    Nato a Roma Praz fece gli studî a Firenze con Giorgio Pasquali e Ernesto Giacomo Parodi, col quale nel 1920 discusse una tesi sulla lingua di Gabriele D'Annunzio. E' il periodo in cui Praz si dedicò allo studio dell'inglese e cominciò a frequentare per interesse personale, insieme all'amico Bruno Migliorini, le lezioni di critica e filologia letteraria di Cesare De Lollis. Risalgono a questi anni le prime recensioni e i primi saggi. Nel 1923 si recò a Londra con una borsa di studio e lavorò nel British Museum; dal 1924 al 1932 tenne la cattedra di italiano nell'università di Liverpool e dal 1932 al 1934 in quella di Manchester. Sempre viaggiando molto, dal 1934 divenne docente di Lingua e letteratura inglese alla Sapienza di Roma dove rimase sino al 1966, dedicandosi alla creazione della prima scuola scientifica di anglistica in Italia, che formerà tra gli altri anche Vittorio Gabrieli, Agostino Lombardo, Giorgio Melchiori, Gabriele Baldini e Masolino d'Amico. La sua è una bibliografia sterminata e c'è chi parla di oltre 2500 pubblicazioni, da ''Machiavelli e gli Inglesi dell'epoca Elisabettiana'' 1928 a ''La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica'' 1930; ''Gusto neoclassico'' 1940; ''La poesia metafisica inglese del seicento - John Donne'' 1945; ''La crisi dell'eroe nel romanzo vittoriano'' 1952; ''La casa della vita'' 1958; ''Mnemosine: parallelo tra la letteratura e le arti visive'' 1971.
    Giovedì mattina la giornata di studi sarà aperta dall'archivista Giovanna Robustelli. Seguiranno relazioni della studiosa Antonella Barina; Raffaele Manica dell'Università Tor Vergata; Benedetta Bini dell'Università della Tuscia; Francesca Condò, direttrice Museo Praz; Richard Ambrosini dell' Università Roma Tre; Piero Boitani della Sapienza; Graziella Pulce, scrittrice e critica; Patrizia Rosazza-Ferraris, direttrice emerita del Museo Praz e Paolo Castelli, storico dell'arte.
   

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