SUSAN CAIN, 'IL DONO DELLA
MALINCONIA' (EINAUDI, PP. 328, EURO 18,50)
In una società frenetica in cui impazza il narcisismo, non sono
visti di buon occhio fragilità, dolore, tristezza. Il messaggio
dominante dell'era contemporanea è di spazzar via le lacrime e
metter su un sorriso smagliante, non importa se sincero o meno.
L'americana Susan Cain (classe '68) in queste pagine spiega
invece perché è importante addentrarsi nel buio per trovare il
sole. Cain - in passato avvocato a Wall Street - è l'autrice
dei best seller 'Quiet, il potere degli introversi in un mondo
che non sa smettere di parlare' e 'Quiet power, i superpoteri
degli introversi'. Ne 'Il dono della malinconia' indaga su un
sentimento che al giorno d'oggi spaventa perché considerato in
contrasto con la tirannìa dell'ottimismo e dell'essere vincenti
ad ogni costo. Cain inizia la ricerca partendo da se stessa; si
domanda come mai ha sempre adorato le canzoni tristi e
soprattutto i brani di Leonard Cohen, a cui il libro è dedicato.
Cohen sosteneva che in ogni cosa c'è una crepa e da quegli
squarci entra la luce; Cain illustra la bontà di tale
affermazione.
A proposito delle melodie malinconiche 'in minore', l'autrice
scrive: 'tecnicamente è una musica triste, ma quello che arriva
a me è in effetti amore: una grande, possente onda di puro
amore. Un senso di profonda comunione con tutte le anime affini
che conoscono il dolore contenuto in quelle note. Ammirazione
per l'artista che ha saputo trasformare in bellezza quel
dolore'. La bellezza, spiega l'autrice, passa per un sentimento
profondo, un guardarsi dentro; salvifico è affrontare la
tristezza e capire che altro non è che desiderio: di un partner,
un luogo, una certa circostanza. Dar voce al sentimento della
malinconia significa guarire dalle ferite ed entrare in empatia
con gli altri. Abbracciare il proprio dolore vuole dire
abbracciare il dolore del prossimo. Non respingere il patimento,
e trasformarlo in creatività, salva la psiche, rende più forti,
e più pronti alla gioia perché, dimostra Cain, con una serie di
esempi, le emozioni negative se represse costituiscono un
ostacolo alla completa realizzazione di sé. La 'dolceamarezza',
come la chiama Cain, è voglia di comunione; è nostalgia di casa.
Secondo Charles Baudelaire non esiste bellezza senza malinconia.
La malinconia, sottolinea Cain, è la fonte nascosta delle
imprese memorabili, di incredibili passioni, è il desiderio che
spinge qualcuno a comporre versi, a dipingere, comporre, cantare
al chiaro di luna, esplorare lo spazio e l'infinito, è il
desiderio che porta Romeo verso Giulietta. La 'dolceamarezza' è
simile a un giardino in cui ognuno, passeggiando, sogna un mondo
differente; e più umano.
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