Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Voci di donne iraniane in cinque libri, escono in nuova edizione

Voci di donne iraniane in cinque libri, escono in nuova edizione

L'8 marzo per Edizioni E/O, in copertina capelli come fiamme

ROMA, 07 febbraio 2023, 16:13

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Capelli come fiamme che alimentano la lotta e la protesta. Sono illustrati nelle nuove copertine di cinque libri di scrittrici iraniane che le Edizioni E/O riportano in libreria per l'8 marzo in una nuova edizione. Profondamente diverse fra loro, Nahal Tajadod, Négar Djavadi, Shokoofeh Azar, Fariba Hachtroud e Parisa Reza raccontano le mille rivoluzioni di un paese senza pace.
    "L'idea è di fare quanto possiamo per sostenere la voce delle donne iraniane e diffondere il loro punto di vista sulla propria storia, e sull'Iran di ieri e di oggi" sottolinea la casa editrice.
    Nel romanzo "L'attrice di Teheran" Nahal Tajadod - nata a Teheran nel 1960 in una famiglia di intellettuali, trasferita in Francia nel 1977, prima dello scoppio della rivoluzione islamica e dell'avvento del regime dei mullah - mette a confronto in un gioco di specchi due donne iraniane di diverse generazioni. La prima è una giovane attrice di grande successo, nata dopo la rivoluzione del 1979, che ha conosciuto solo il regime islamico.
    La seconda è un famosa scrittrice cresciuta nell'Iran dello Scià.
    Mentre in 'Disorientale', primo romanzo di Négar Djavadi, che vive a Parigi ed è nata in Iran nel 1969 in una famiglia di intellettuali che si sono opposti prima allo Scià e poi a Khomeini, sfilano tre generazioni della storia familiare di Kimiâ, che vive in esilio a Parigi da quando aveva dieci anni e ha sempre cercato di tenere lontano il suo passato.
    La famiglia di Bahar, un'eccentrica dinastia di mistici, poeti e filosofi in fuga da Teheran allo scoppio della Rivoluzione viene raccontata ne 'L'illuminazione del susino selvatico' della scrittrice e pittrice Shokoofeh Azar - classe 1972, rifugiata politica in Australia e prima donna iraniana a percorrere in autostop la Via della Seta - che con grande talento rievoca la tradizione della narrazione orale persiana. Scritto originariamente in persiano e pubblicato in Australia nel 2017, il romanzo è stato candidato allo Stella Prize 2018 e all'International Booker Prize 2020.
    Fariba Hachtroudi, nipote dello sceicco Esmaïl Hachtroudi, leader religioso che ha difeso la laicità e la tolleranza e figlia del grande matematico Mohsen Hachtroudi, più volte in odor di Nobel, nel romanzo "L'uomo che schioccava le dita" ci fa entrare nella più sordida prigione di uno stato in cui non è difficile riconoscere l'Iran dove la prigioniera 455 è un mito.
    Ogni giorno, bendata, viene torturata crudelmente, con sadismo, ma non parla, resiste. Crede che sia giunta la sua ora quando un uomo misterioso la libera dall'incubo con un semplice schiocco delle dita.
    E' la saga di una famiglia iraniana durante il movimentato trentennio di modernizzazione, dagli anni Venti agli anni Cinquanta, "Giardini di consolazione" di Parisa Reza, nata a Teheran nel 1965 in una famiglia di artisti e intellettuali, trasferita in Francia da quando aveva diciassette anni. Con questo suo libro d'esordio nel 2015 ha vinto il Premio Senghor per il miglior romanzo francofono.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza