Era il 6 aprile 1943 quando, a New
York, Reynal & Hitchcock pubblicarono per la prima volta Il
piccolo principe nella sua versione inglese, il più celebre dei
racconti dello scrittore e aviatore lionese Antoine de
Saint-Exupéry (solo qualche giorno dopo sarebbe arrivata la
versione francese e solo due anni dopo l'avrebbero letta anche
in Francia), oggi tra le opere letterarie più celebri del XX
secolo e libro più tradotto dopo la Bibbia. Ottant'anni dopo la
prima uscita, Il piccolo principe debutta ora a teatro con lo
spettacolo diretto da Stefano Genovese per la Razmataz Live, in
prima nazionale al Sistina di Roma dall'1 al 12 febbraio e poi
in tournée in Italia tra Bologna, Torino, Firenze e Milano, ma
anche in Francia e a Parigi il prossimo autunno e poi Amsterdam,
Berlino, Dublino, Lisbona e Madrid nel 2024.
"Il piccolo principe è la storia che tutti conoscono ma
nessuno ricorda - racconta all'ANSA Genovese, già firma di
musical come Ghost e Chicago - Lo leggi da bambino alle
elementari. Poi lo riprendi in mano da adulto e scopri un altro
romanzo. Capisci che la storia è una metafora della vita". Lo
spettacolo, per grandi e piccoli, "non è un musical - spiega il
regista - anche se i personaggi raccontano alcuni loro
sentimenti attraverso le parole originali di canzoni
celeberrime, riarrangiate, come Space Oddity di David Bowie, La
cura di Franco Battiato, The loneliest dei Maneskin o l'Habanera
della Carmen di Bizet. Abbiamo mescolato i generi, dalla prosa
all'arte circense, in modo che in ogni scena ci fosse una
'meraviglia'".
Protagonisti sono i piccoli Alessandro Stefanelli e Gabriele
Tonti, che reciteranno a sere alterne, con Davide Paciolla nei
panni dell'Aviatore, Adele Tirante per la Rosa e poi Matteo
Prosperi, Giulio Lanfranco, Vittorio Catelli e Ludovico Cinalli.
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