OLEKSIJ CUPA, FAVOLE DAL MIO RIFUGIO
ANTIAEREO (IL MARGINE, PP 240, EURO 17,00). Ci fa entrare nei
dodici appartamenti di una palazzina di Makijivka, nell'Ucraina
orientale, dove vivono personaggi allo stesso tempo reali e
fantastici e in parte precursori dell'incubo che ha sconvolto il
Donbas, lo scrittore e traduttore ucraino Oleksij Cupa nel
romanzo 'Favole dal mio rifugio antiaereo" che arriva in
libreria il 27 gennaio per Il Margine nella traduzione di
Alessandro Achilli.
Le storie di un'anziana casalinga maltrattata dai familiari, di
una nonna adorata dalla nipote che ascolta i Sigur Rós, di ex
satanisti che cercano l'aiuto di un vecchio amico, di un duo di
immigrati che complotta contro i politici locali, di
un'improbabile coppia che abita al piano terra e tende agguati
ai primi che capitano fino allo spirito di un prigioniero di
guerra tedesco che infesta le pareti degli appartamenti si
intrecciano tra loro alla vigilia del conflitto scoppiato nel
2014. L'arrivo della guerra non pesa sui personaggi fino alla
fine delle vicende narrate - quando l'autore si ritroverà con
loro nel seminterrato dell'edificio mentre la città viene
bombardata - ma un che di inevitabile, come il caldo torrido di
quell'estate, incombe su tutte le loro storie. Sono personaggi
difficili da dimenticare che animano un romanzo che in fondo è
un'ode agli amici perduti e dimenticati, o forse nemmeno
conosciuti.
Nato a Makijivka nel 1986, la città rasa al suolo nella notte di
Capodanno 2022, Oleksij Cupa ha studiato filologia
all'Università di Donetsk. Si è laureato in Ingegneria chimica
presso l'istituto di metallurgia della sua città lavorando poi
in uno dei suoi stabilimenti. Ha lasciato Makijivka nel 2014 a
causa della guerra nel Donbas. Nel 2015 è stato finalista al
Joseph Conrad Korzeniowski Literary Prize promosso dall'Istituto
polacco di Kyjiv.
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