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Maurizio De Giovanni, il mio Ricciardi è un uomo nuovo

Maurizio De Giovanni, il mio Ricciardi è un uomo nuovo

Esce 'Caminito', primo di tre romanzi ambientati tra '39-'40

ROMA, 30 novembre 2022, 16:34

Redazione ANSA

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(di Mauretta Capuano) MAURIZIO DE GIOVANNI, CAMINITO. UN APRILE DEL COMMISSARIO RICCIARDI (EINAUDI STILE LIBERO BIG, PP 269, EURO 19) Torna il Commissario Ricciardi e non è più quello che conoscevamo, nel nuovo romanzo, 'Caminito', il tredicesimo della serie, di Maurizio De Giovanni. Il libro esce per Einaudi a tre anni da 'Il pianto dell'Alba' ambientato nel 1934, e ci catapulta anche in un'altra Italia, quella del 1939.
    "Ricciardi non è più come nei primi dodici libri. Questo è il primo romanzo in cui il commissario è un uomo nuovo e lo è ormai da cinque anni. E' un padre single che ha delle maggiori cautele nei confronti di se stesso perché lascerebbe la sua bambina, Marta, sola. Ha questa preoccupazione oltre ad essere come sempre un uomo che cerca di fare il suo lavoro senza lasciarsi influenzare da quello che lo circonda né in positivo né in negativo" dice all'ANSA De Giovanni che presenterà il libro il 6 dicembre alle 18 alla Libreria Nuova Europa i Granai, a Roma.
    "Avevo scelto di smettere di raccontare Ricciardi nel 1934 proprio perché in quel periodo l'Italia finiva di essere quella che era e cominciava un altro tipo di Italia. Poi però ho riflettuto sul fatto che anche questo secondo tipo di Italia poteva essere interessante da raccontare. Paradossalmente ho acquisito nella prima parte gli strumenti narrativi per raccontare questa seconda parte e ho deciso di farlo in tre romanzi di cui questo è il primo. Avranno tutti i nomi di tre tanghi: dopo Caminito che è il tango di Gardel, il secondo s'intitolerà 'Perfidia' che in realtà è un bolero, ma si suona spesso con il ritmo del tango, e il terzo sarà 'Volver', tornare. Se va in porto questo desiderio, i tre libri racconteranno l'evoluzione della vita di Ricciardi tra il 1939 e il 1940, quindi dal momento delle leggi razziali fino all'entrata in guerra" anticipa lo scrittore.
    Da dove viene questa passione per il tango? "Il tango come la musica napoletana è estremamente appassionato.
    Ha una potenza narrativa evocativa straordinaria".
    Il commissario si trova ad agire nell'Italia delle leggi razziali, dell'invasione dell'Albania, in cui vengono proibiti i nomi in inglese, si stringono i rapporti con la Germania nazista e c'è una povertà imperante. Certo, "la guerra in Europa, una situazione di crisi economica grave, fortemente recessiva, un certo tipo di sovranismo che si impone in alcune zone dell'Europa è indiscutibile che possano in qualche modo riportare in questo tempo che stiamo vivendo a quel passato che abbiamo vissuto. Però io scrivo libri gialli, quello che mi interessa sono i miei personaggi", sottolinea De Giovanni.
    Questa volta Ricciardi è alle prese con l'omicidio di un ragazzo e una ragazza in un giardino, uccisi nel momento in cui stavano facendo l'amore. "Il ragazzo risponde alla descrizione di un ufficiale di una nave mercantile genovese che non è tornato a bordo dopo un giorno di libera uscita. Il suo profilo fa pensare a un dissidente. In questo senso Ricciardi deve portare avanti una doppia indagine, sul versante politico e sul versante passionale avendo l'omicidio entrambi gli elementi" spiega lo scrittore.
    Si aspetta poi Ricciardi in tv, su Rai1. "Hanno finito di montare la seconda serie, è stata consegnata e quindi penso che, salvo problematiche di varia natura tecnica, dovrebbe andare in onda tra febbraio e marzo del 2023 in quattro puntate, la prima ne aveva sei. E si comincia già a pensare a una terza serie". In arrivo anche "una serie originale mia per la tv di cui ho scritto il soggetto che si chiama 'Mai più come prima' con Francesco Arca. E' un poliziesco di ambientazione contemporanea.
    Non so quando andrà in onda" racconta. Ma qual è la sua serie più vista? "E' Mina Settembre, ma mi interesso poco di tv".
    Tra i prossimi libri in arrivo la serie di Sara per Rizzoli che uscirà ad aprile 2023. "Poi credo che scriverò I Bastardi. E c'è qualche altro progetto teatrale: devo scrivere una cosa su Sacco e Vanzetti per Michele Placido" dice lo scrittore che dopo l'infarto che lo ha colpito nel luglio 2022 sta bene, ma sta "provando a evitare di girare come una trottola come prima" dice sorridendo.
   

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