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Jonathan Coe, la mia Inghilterra è in profonda crisi

Jonathan Coe, la mia Inghilterra è in profonda crisi

In 'Bournville' 75 anni storia inglese al sapor di cioccolato

MILANO, 20 novembre 2022, 18:48

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Il Regno Unito è in una profonda crisi, con livelli di povertà inaccettabili in un Paese sviluppato": è l'allarme lanciato dallo scrittore inglese Jonathan Coe, oggi a Bookcity con il suo ultimo romanzo, 'Bournville', edito da Feltrinelli.
    Il libro, ambientato a Bournville, sobborgo di Birmingham dove ha sede la famosa fabbrica di cioccolato della Cadbury, inizia con l'undicenne Mary e la sua famiglia che celebrano il giorno della Vittoria sul nazifascismo. Ascoltano con attenzione la voce di Winston Churchill alla radio che annuncia la fine delle ostilità. Mary avrà figli, nipoti e pronipoti, sarà testimone di un'incoronazione, quella di Elisabetta II, con tutto il quartiere riunito intorno all'unico televisore della zona. E poi dell'indimenticabile finale della Coppa del Mondo del 1966, di un matrimonio da favola e di un funerale reale, quelli della principessa Diana, della Brexit e infine del Covid.
    Settantacinque anni di profondi cambiamenti sociali che hanno trasformato la famiglia di Mary e tutto il Paese, come sempre al centro della narrazione dell'autore di 'La banda dei brocchi'.
    Oggi, secondo lui, la Gran Bretagna si trova ad affrontare "problemi economici aumentati dalla Brexit, che crea problemi all'export e all'import dall'Europa. La soluzione del governo sembra quella di imporre ancora più austerity, che però non ha funzionato nemmeno l'ultima volta che ci hanno provato, nel 2010. Per essere chiari, il Regno Unito è stato gravemente mal gestito per più di 20 anni e abbiamo bisogno di un cambio di governo".
    I cambiamenti sociali avvenuti in 75 anni di storia in 'Bournville' sono condensati nelle sorti della città stessa, legata a doppio filo alla fabbrica di cioccolato: "ho scelto Bournville perché è il posto dove è nata mia madre, dove hanno lavorato mio nonno e i miei zii. I Cadbury, che costruirono fabbrica e villaggio, erano dei quaccheri idealisti, volevano che gli operai vivessero in buone condizioni, con grandi case e parchi. Ora Cadbury è di proprietà di un'azienda americana e la fabbrica è diventata principalmente un parco a tema. Ho pensato che questa parabola fosse una buona metafora della deindustrializzazione dell'Inghilterra".
    Su tutto il romanzo aleggia la critica alla Brexit, "un errore - spiega Coe, che non ha mai nascosto la sua posizione sull'uscita del Regno unito dall'Ue - dovuto all'opposizione ideologica all'Europa, al desiderio di punire l''establishment', alla nostalgia di un' Inghilterra idealizzata". Un sentimento che rimane forte anche oggi: "da una parte c'è la speranza che l'ascesa di Carlo III possa significare un passo avanti per una nazione che sembra sempre più attaccata al passato, ma dall'altra è difficile pensare che possa esserci un nuovo inizio con un re che ha già 74 anni".
    Lo stesso Coe, però, non è esente da una certa nostalgia: dalle pagine di 'Bournville' sembra promanare quel profumo di cioccolato che "per molti di noi è il sapore dell'infanzia, un sapore che - conclude - sa di nostalgia".
   

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