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I ragazzi che amano il cinema di Lia Levi

I ragazzi che amano il cinema di Lia Levi

In libreria per Salani romanzo sul potere salvifico delle storie

ROMA, 15 settembre 2022, 08:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Mauretta Capuano) LIA LEVI, PER UN BIGLIETTO DEL CINEMA IN PIU' (SALANI, PP 192, EURO 13,90). La squadra dei ragazzi che amano il cinema, che sognano di entrare sempre in sala anche se non hanno i soldi per pagare il biglietto. Sono Federico e il suo incontenibile fratellino Giolli, la biondina Malva e il buon Antonio che alla fine della seconda guerra mondiale si muovono in una Roma ferita ma piena di speranze. A raccontarci le loro avventure è Lia Levi in 'Per un biglietto del cinema in più', in libreria in questi giorni per Salani. Un romanzo sul cinema e il potere delle storie che salvano la vita in cui la vincitrice del Premio Strega Giovani 2018 riesce a dar voce con la sua delicatezza e limpidezza alle conseguenze delle leggi razziali e del rifiuto del fascismo.
    Federico e Giolli vivono con la madre Marianna che fa la sarta e aspettano il ritorno del loro padre prigioniero di guerra in America. Andare al cinema Flora con la mamma per i due ragazzini è una festa, ma accade raramente che se lo possano permettere e così escogitano un piano, in cui il chewing-gum ha un ruolo fondamentale, per entrare di nascosto al cinema. "L'Operazione chewing-gum si era trasformata in Operazione cinema" racconta la Levi. Sprofondati al buio, sulle poltroncine scarlatte dimenticano tutto, anche la paura e presto si accorgono di non essere gli unici clandestini in sala. Malva li guarda da lontano con insistenza e fa insospettire Fedrico e Giolli che all'inizio pensano sia una spiona. E' sempre presente in sala, forse è la figlia del proprietario del cinema? E come mai dorme sola nello scantinato della sala? "Insomma, il mistero della 'spiona' non era ancora risolto quando i due fratelli se la trovarono davanti il giorno in cui andarono a vedere il varietà con la mamma" racconta la Levi nel libro. Ma, quando diventeranno amici, piano piano si scoprirà la verità e sarà Malva a dare vita alla squadra nella quale entra anche Antonio che è innamorato di Celeste, una ragazza molto più grande di lui alla quale fa molti favori. Lei per ripagarlo lo accompagna al cinema e mentre parla e scherza con l'addetto del controllo dei biglietti, al quale piace tanto, Antonio riesce ad infilarsi in sala.
    La vita del quartetto cambia quando incontrano uno strano conte regista, che si è tolto le scarpe vicino a un fiume e diventerà il loro educatore con il quale metteranno in scena uno spettacolo.
    "L'apparizione di un conte con la giacca di velluto rosso (forse una specie di manto regale?) aveva fulminato Giolli. Non faceva altro che parlare e riparlare di quell'incontro sul fiume.
    'Secondo te, perché si è tolto le scarpe?' domandava al fratello che, ogni volta, rispondeva esasperato: 'Non lo so!'. 'Io penso una cosa' si disse da solo un giorno Giolli. 'Quale cosa?' 'Penso che si volesse buttare nel fiume, come quel signore del film che poi viene salvato dall'angelo'" viene raccontato nel libro.
    La Levi, 91 anni, che da bambina ha vissuto le persecuzioni razziali e la deportazione nei campi di concentramento, esperienza testimoniata nel suo primo romanzo, 'Una bambina e basta', autrice di fortunati libri per adulti e ragazzi ci fa riflettere in 'Per un biglietto del cinema in più' - con la collaborazione di Simone Calderoni, esperto di cinema - sulle atrocità della guerra, su quanto sia importante l'amicizia come unica speranza di pace e sulla forza salvifica dell'arte e dei libri.
    In appendice 'I film del cinema Flora', una lista ragionata di titoli da Fantasia di Walt Disney a 'Alla ricerca del manto dorato', di Nestore Virgili, "un film che non esiste, l'ha inventato per voi 'la cucina' di questo libro" come spiega Calderoni.
   

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