CHIARA CLAUSI, BEIRUT AU REVOIR. IL
CROCEVIA DEL MEDIO ORIENTE TRA BELLEZZA E MACERIE (Paesi
Edizioni, pp.160, 14 euro)
"È un eden nascosto, segreto per pochi eletti.
Indimenticabile. Come un amante ormai perduto che ci ha lasciato
momenti di intensa felicità". Descrive così la capitale del
Libano Chiara Clausi nel suo libro "Beirut au revoir",
pubblicato da Paesi Edizioni e disponibile dal 1 giugno. Il suo
è un punto di osservazione privilegiato per comprendere la
complessità del Medio Oriente: la giornalista, che vive a Beirut
dal 2016 e da lì lavora come corrispondente per alcune testate
italiane, delinea con passione e acume la fisionomia di una
capitale - una piccola New York nel cuore del Libano - che è
crocevia di tutte le tensioni di un mondo ancora poco conosciuto
e che spesso è vittima di pregiudizi.
Più di una guida, questo libro è un reportage che rivela
l'anima di Beirut, le sue contraddizioni, la sua capacità di
creare una sorta di dipendenza in chi la visita, e che racconta
i suoi abitanti e il loro modo di vivere. Come scrive Francesca
Mannocchi, che firma la prefazione del libro, "Beirut è bellezza
e macerie. È futuro e memoria. Beirut è una città ferita a lungo
ma mai, o almeno non ancora, ferita a morte". E sono proprio
questi contrasti che Clausi riesce a rendere quasi palpabili nel
suo libro, in "pagine - scrive ancora Mannocchi - che tengono
insieme tutte le pulsioni di una città che non è solo un posto
fisico ma che è, da sempre e soprattutto, un luogo abitato da
tante anime tra loro in armonia, come tra loro in fiamme".
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