(ANSA) - ROMA, 30 APR - GIUSI FASANO, ''OGNI GIORNO 3.
Ricordi di vite perdute sul lavoro' (Rizzoli, pag. 228, euro
17.00 ).
'''La Giustizia in cui credo fa di tutto anche per prevenire
il ripetersi di simili drammi. La Giustizia in cui credo è a
servizio della dignità di ogni persona. E dignità come ci ha
solennemente ricordato il presidente della Repubblica, nel suo
messaggio al Parlamento in occasione del suo secondo
insediamento,
è "azzerare le morti sul lavoro"''. Lo scrive la ministra della
Giustizia Marta Cartabia nella prefazione al volume di Giusi
Fasano 'OGNI GIORNO 3. Ricordi di vite perdute sul lavoro'
(Rizzoli) in cui racconta le drammatiche storie di uomini e
donne che hanno perso la vita sul luogo dove ognuno dovrebbe
nutrire una speranza di futuro.
Nel 2021 i morti sul lavoro sono stati 1221. Ogni giorno 3.
Anzi, un po' dì più: 3,345... Una strage che non fa mai
abbastanza rumore e che non conosce tregua. Erano 1221 uomini e
donne morti per vivere, gente comune che a volte accettava paghe
orarie indecenti pur di portare a casa qualcosa. Persone diverse
l'una dall'altra ma accomunate, nel loro tragico finale, da ciò
che stavano facendo: lavorare. Di queste vite spezzate, di
queste piantine senza più linfa, Giusi Fasano racconta quel che
sono state e quel che avrebbero voluto essere, la successione
dei sogni infranti e l'umanità dolente delle loro famiglie. Le
voci fuori campo - quelle reali - sono dei parenti e degli amici
che hanno aperto i cassetti dei propri ricordi per ricostruire
ognuna di queste 21 storie. Ed è grazie alle loro testimonianze
che è stato possibile dare voce - quella immaginaria - a chi non
c'è più. Ne nascono 21 racconti in prima persona, drammatici,
toccanti. Parole che planano sulle vite di ognuno di loro, sulle
gioie, i dolori, le preoccupazioni, le persone care. C'è chi è
stato ucciso dal fuoco come Giuseppe, l'ultimo a morire nel rogo
della Thyssen, e chi dall'acciaio, perché Gabriele è finito fra
i rulli che appiattiscono la lamiera. Non mancano le donne:
Luana, giovanissima mamma che ha lasciato la sua vita in un
orditoio, o Paola, bracciante agricola morta di fatica. Ma ci
sono anche le voci di chi era al servizio della collettività: il
medico, il vigile del fuoco, il poliziotto... E poi i casi più
frequenti: i gruisti, gli edili, i lavoratori agricoli. Questo è
un libro contro l'indifferenza sul tema dei morti sul lavoro.
Contro il rischio che di 3 morti al giorno si finisca per non
ricordarne nessuno mai. Un oltraggio che un Paese civile non può
consentire.
'''Ogni giorno 3, ci ammonisce la giornalista Giusi Fasano in
queste pagine vibranti di vita - scrive ancora la ministra
Cartabia -
a cui consegna la memoria di storie che il più delle volte fanno
fugacemente capolino nelle pagine di cronaca, per poi essere
oscurate nelle drammatiche statistiche delle morti sul lavoro''.
Sottolinea che si tratta, nel giorno che omaggia il lavoro,
''Una delle nostre peggiori sconfitte, per una Repubblica che
rivendica, fin dal primo articolo della sua Costituzione, di
essere "fondata sul lavoro''.. (ANSA).
Giusi Fasano e quei 3 morti al giorno sul lavoro
Prefazione ministra Cartabia, ''prevenire simili drammi''
