VALENTINA BRINIS, COME ONDE DEL MARE.
DIARIO DI BORDO DI UN'ESPERIENZA UMANITARIA (Castelvecchi
Editore, pp.94, 12.50 euro)
Imbarcarsi per aiutare altri più sfortunati ad avere un
futuro, ma anche per riprendere in mano le redini della propria
vita: è un racconto appassionante fatto in prima persona quello
di Valentina Brinis nel libro "Come onde del mare", dal 14
aprile in libreria con Castelvecchi. L'autrice, advocacy officer
e project manager per l'Ong Open Arms, registra come in un
diario di bordo la quotidianità, difficile, imprevedibile e
piena di umanità, di una missione in mare, dove gli operatori
cercano di aiutare folle di disperati in fuga da guerre,
violenza, miseria.
Con una narrazione duplice, professionale ma anche molto
intima, Brinis riflette sulla condizione dei migranti e sulla
realtà dell'accoglienza nel nostro Paese. In questo diario di
bordo Brinis si concentra sul lavoro di chi salva vite via mare
e via terra, descrivendo la figura dell'operatore umanitario
senza banalizzazioni né estremizzazioni, osservandone con
sguardo lucido la complessità, fatta di empatia e sensibilità
verso l'altro ma soprattutto di competenze tecniche. La pagina
scritta offre però all'autrice anche l'opportunità di riflettere
con sincerità su se stessa, e di confrontarsi con temi quali la
perdita, la malattia e la maternità, costruendo un libro che
appare come una testimonianza e un manifesto, una storia e un
manuale.
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