(di Paolo Petroni)
L'impacciato protagonista di ''Prendi
i soldi e scappa'' di Woody Allen, prima di intraprendere la via
del rapinatore solitario, aveva disastrosamente tentato varie
strade tra cui l'essere arruolato in marina senza venir
accettato a causa della sua interpretazione troppo erotica delle
macchie di Rorschach . Lo stesso test con le celebri macchie
viene usato in ''Blade runner'' di Ridley Scott per individuare
gli umani dai replicanti, ma lo ritroviamo in tanti film e
sceneggiati, da ''Armageddon'' sino a ''Oh Serafina'' di
Lattuada o un episodio tv di ''Un medico in famiglia'', a
dimostrare quanto sia diventato popolare questo sistema di
indagine psicologica a cento anni dalla sua pubblicazione nel
1921 e a cento anni, il 2 aprile 1922, dalla morte del suo
autore, il medico svizzero Hermann Rorschach.
Si tratta di un'indagine che si avvale di dieci tavole che
probabilmente in origine si ispirarono alle macchie in due parti
rese simmetriche col metodo del foglio ripiegato in due dal
medico tedesco Justinus Kerner, che, nel 1857, pubblicò un
popolare libro di poesie ispirate ognuna a un tal tipo di
macchia da lui creata casualmente che divenne molto popolare.
Rorschach , nato a Zurigo nel 1884, figlio di un maestro d'arte
e lui stesso interessato a studi artistici, finì poi per
laurearsi in medicina a 25 anni, nel 1909, specializzandosi in
psichiatria con Eugen Bleuler, maestro anche di Jung e uno dei
padri della moderna psicopatologia che ridefinì clinicamente e
diede un nome a schizofrenia e autismo. Si avvicinò quindi ai
circoli psicanalitici allora attivi in Svizzera, iniziando a
interessarsi e sperimentare le percezioni individuali di
soggetti diversi poi arrivando a chiedere a cosa somiglino o
cosa ricordino loro varie macchie, avendo l'intuizione che
questo rivelasse la dinamica e problemi della loro personalità.
Inizia allora uno studio sistematico e, dopo aver lavorato
con 300 pazienti e 100 soggetti raccogliendone reazioni e
risposte, nel dicembre 1921 pubblicò, dopo difficoltà a farlo
accettare, il libro ''Psychodiagnostik'', che passò quasi
inosservato, mentre lui, divenuto vicepresidente della Società
Svizzera di Psicoanalisi, morì l'anno dopo a soli 38 anni per
una peritonite. Solo nel 1932, con una seconda edizione promossa
da Walter Morgenthaler, le cose cominciarono a muoversi ma la
svolta avvenne nel 1942, con la traduzione in inglese dell'opera
col titolo ''Psychodiagnostics: A Diagnostic Test Based on
Perception''. Seguirono studi conseguenti che ne aumentarono il
rigore, i riferimenti statistici e standardizzarono il metodo,
da quello di John Exner che è alla base del suo utilizzo in
America, a quello di Ewald Bohm, che è il più seguito in Europa
e considerato il più vicino all'originale.
L'esame con le macchie, sottoposte al soggetto una alla
volta e senza limiti di tempo nell'attesa della risposta, è
ritenuto molto utile per capire il funzionamento del pensiero
del soggetto, il suo rapporto col reale, i disagi affettivi e la
capacità di una corretta rappresentazione di sé e degli altri
nelle relazioni. Il test base si compone di 10 tavole con un
loro ordine di presentazione, su ciascuna delle quali è
riportata una macchia d'inchiostro simmetrica: 5 monocromatiche
nere, 2 bicolori nere e rossastre e 3 colorate.
L'interpretazione del test di Rorschach , che per molti è
meglio chiamare ''Reattivo di Rorschach '', in quanto si vanno a
indagare risposte soggettive di fronte a stimoli nuovi e
ambigui, non si basa solo sul contenuto della risposta inteso
come quel che la persona vede nella macchia d'inchiostro andando
per associazioni di idee, ma su una serie più ampia e complessa
di rilevamenti, dal tempo impiegato ai vari commenti,
spiegazioni e originalità della risposta data. Un sistema che
pare adattarsi bene al mutare dei tempi cui si rivolgono anche
le scienze psichiatriche e neurologiche, come si evidenzia nello
studio di Mauro Di Lorenzo e Laura Parolin, ''Il Rorschach nel
ciclo della vita'', uscito in concomitanza con questo centenario
(Cortina, pp. 344 - 28,00 euro), testo per specialisti
che mette in luce il suo uso nei vari e diversi momenti di
un'esistenza, dall'infanzia, adolescenza, alla genitorialità e
la vecchiaia.
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