(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 15 MAR - ALESSANDRO ROBECCHI, UNA PICCOLA
QUESTIONE DI CUORE (SELLERIO, PP 368, EURO 15.00). Due indagini
finiscono per incrociarsi in 'Una piccola questione di cuore',
il nuovo romanzo di Alessandro Robecchi della serie di Carlo
Monterossi dove troviamo un ragazzo di 22 anni, Stefano, che
cerca il suo amore scomparso, Ana, una dark lady che sfiora i
quarant'anni. E come sempre c'è la Milano nera dei nostri tempi.
"Comanda sempre la storia. Avevo un personaggio al limite come
Ana che sta in quella zona grigia tra il nero e il bianco e poi
due squadre di investigatori: quella dei privati e quella dei
poliziotti veri. Far convergere due indagini mi ha permesso di
vedere la storia da più angolazioni. E' chiaro che un
poliziotto vedrà una cosa in un modo e un cittadino normale come
Monterossi in un altro. Avranno delle diverse priorità: uno
vuole chiudere il caso perché è il suo mestiere. L'altro invece
vuole capire" dice all'ANSA Robecchi della nuova avventura del
suo Monterossi che è diventato una serie tv diretta da Roan
Johnson con Fabrizio Bentivoglio.
Il successo di Monterossi sta forse proprio nel suo essere un
cittadino normale? "E' stato il mio peccato originale creare un
personaggio che non fosse un poliziotto, un carabiniere.
Monterossi non ha la pretesa di fare giustizia, non deve
arrestare nessuno, può tenere in mano il dossier etico-morale
della storia mentre un poliziotto non è tenuto a farlo. E poi
fondamentalmente ha le stesse reazioni e pensieri che avremmo
noi. Montalbano va in ufficio e si trova il morto sulla
scrivania perché è il suo mestiere mentre Monterossi ci deve
sempre un po' capitare" spiega Robecchi che scrive anche per il
teatro, la tv ed è stato una delle firme di 'Cuore'.
L'enigmatica Ana, rumena bellissima ed elegantissima è uno dei
suoi personaggi che ama di più. "Volevo una donna complicata. Di
solito la dark lady è mono dimensionale e io volevo una dark
lady che ti sorprendesse. Lei davvero si innamora di un
ragazzino ed è amore vero. Di solito invece l'amore delle dark
lady è per gente potente, ricca, che può cambiare la vita. Mi
piaceva costruire un personaggio che la sa lunga, che si sa
muovere in un mondo feroce come quello della malavita ma che è
capace di un sentimento puro, vero" racconta Robecchi.
Ma Ana è nei guai. Che affari ha in corso con un boss in giacca
e cravatta? Stefano è molto preoccupato e si rivolge a Carlo
Monterossi che indaga con il ruvido Oscar Falcone e l'ex
poliziotta Cirrielli. Giorni dopo viene ucciso un giovane
rampante fenomeno della finanza su cui indagano i poliziotti
Ghezzi e Carella e le due indagini si incrociano.
"Stefano è un ragazzino puro, è pulito e questo è forse anche il
motivo per cui piace ad Ana. E' vero che lui scopre il mondo
scoprendo Ana però anche Ana con lui scopre qualcosa" dice. In
fondo Robecchi da voce all'imponderabilità dell'amore. A quel
suo "non essere calcolabile. Come un granello di sabbia
nell'ingranaggio che può renderti felice ma anche ammazzarti.
Vite che si attraggono senza nessun motivo apparente" dice lo
scrittore. E della guerra in Ucraina dice: "sto con Bertolt
Brecht. La povera gente da una parte e dall'altra pagherà la
guerra". Molto contento di 'Monterossi', la nuova serie tv in
sei episodi in onda su Prime Video, tratta dai romanzi 'Questa
non è una canzone d'amore' e 'Di furia e di vento', Robecchi
sottolinea: "E' un prodotto un po' anomalo rispetto alla
produzione italiana corrente. C'è un cast molto teatrale,
Bentivoglio è un attore grandissimo. Quando lo ho visto i primi
tre minuti sul set nel ruolo di Monterossi ho pensato subito: 'è
lui, è perfetto', ha capito la sfumatura. Roan Johnson è un
grande regista, ha tutti e due i toni, la tensione e la
commedia. Quando un libro diventa un film è un'altra cosa, ma
quello quello a cui bisogna stare attenti è che non venga
tradito lo spirito. Maigret era magro nei libri di Simenon poi è
diventato Gino Cervi". Continuerà, magari vedremo anche Ana in
tv? "Lo spero mabisogna cercare l'attrice , trovarla non è
facile" dice. (ANSA).