LILY EBERT E DOV FORMAN, 'MI CHIAMO
LILY EBERT E SONO SOPRAVVISSUTA AD AUSCHWITZ' (NEWTON COMPTON,
PP 320, EURO 9,90, EBOOK EURO 4,99). Diventata una star dei
social raccontando la Shoah ai ragazzi, con un milione mezzo di
follower su TikTok grazie al profilo (www.tiktok.com/@lilyebert)
creato dal pronipote Dov Forman, Lily Ebert, 97 anni,
sopravvissuta all'Olocausto, racconta la sua storia nel libro
'Mi chiamo Lily Ebert e sono sopravvissuta ad Auschwitz' che
esce per Newton Compton nel Giorno della Memoria 2022, nella
traduzione di Marta Mazzocchi.
La Ebert, deportata al campo di concentramento tedesco di
Auschwitz dall'Ungheria quando aveva 14 anni, ha assistito alla
morte di sua madre, di sua sorella e di suo fratello minori. Non
ha mai dimenticato il giorno in cui nel 1945, appena dopo la
liberazione degli Alleati, un soldato ebreo americano le ha
regalato una banconota con su scritto: 'Buona fortuna e
felicità'. Quel gesto ha segnato in modo decisivo la vita di
Lily che si è impegnata a raccontare la verità sulla Shoah
affinché non si ripetano mai più le atrocità del passato. Anni
dopo, il suo pronipote Dov ha deciso di usare i social media per
rintracciare il soldato, che è stato così determinante nella
storia della loro famiglia, e sono riusciti a ritrovarlo. E a
questo punto la popolarità di Lily è esplosa: il suo modo
schietto e autentico di comunicare ha conquistato milioni di
follower in rete, amplificando il suo messaggio di speranza. La
storia di Lily, dall'infanzia felice in Ungheria all'arrivo nel
lager, dalla morte della madre alla liberazione, è raccontata in
prima persona con parole indimenticabili di speranza, coraggio,
amore per la vita.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA