(di Elisabetta Stefanelli)
''IL MANUALE DEL PNRR'', a cura di
Francesco Sciaudone e Bernardo Giorgio Mattarella, edito da MF
Milano Finanza e Italia Oggi.
Come fosse il libro dei sogni, dalle case popolari per i
lavoratori agricoli vittime del caporalato, all'alta velocità
che arriva da Catania a Palermo e da Milano a Bari, con il
digitale che raggiunge ogni angolo del Paese e i quartieri di
periferia che diventano più belli e il Paese in generale più
rispettoso della parità di genere a partire da quella salariale.
Mettendo in fila tutti i contenuti del Piano nazionale di
Riforme e Resilienza come fa il manuale a cura di Francesco
Sciaudone e Bernardo Giorgio Mattarella, edito da MF Milano
Finanza e Italia Oggi, che si trova in edicola, è veramente un
mondo migliore quello che si può immaginare in queste pagine.
Non è un sogno ma il contenuto di una guida altamente operativa
dedicata ad aziende, professionisti e amministrazioni che
contiene ''regole, protagonisti, beneficiari, tipologie di
investimenti e procedure di attuazione, per arrivare davvero ai
261 miliardi'' previsti. Ma leggendo subito l'introduzione di
Roberto Sommella, direttore di Milano Finanza, si torna con i
piedi per terra e ci si ricorda di essere in Italia: ''In gioco
non è il futuro di un governo o di un altro ma quello del Paese.
Lo dice l'Italia stessa nel suo Piano Nazionale di Riforme e
Resilienza, ci crede la Commissione che queste riforme esige per
erogare i fondi, lo impone la situazione di un paese che pur
crescendo del 6% può sprofondare di nuovo nei mille lacci e
lacciuoli che lo avviluppano quando la sbornia post covid e post
solidarietà nazionale sarà passata''. Quindi, conclude Sommella
''sapere come, quando e quanto, potranno avere le aziende
italiane dal Recovery Plan, è fondamentale per le famiglie ma
soprattutto per le imprese''. Tutto è legato al fattore tempo
perchè ''l'equazione del Recovery Plan è molto semplice: 'Fai le
riforme e avrai i soldi, non fai le riforme e non avrai i
soldi'', cosa non semplice invece in un ''Paese così poco
abituato all'organizzazione e alla programmazione come
l'Italia''. Un Paese nel quale ''quasi la metà dei fondi
strutturali del ciclo di programmazione 2014-2020 non è ancora
stata spesa'', ci ricordano Sciaudone e Mattarella secondo i
quali però ''ci sono buone ragioni per essere ottimisti''. Serve
il contributo di tutti, e un manuale come questo è fondamentale
per capire il pezzettino che ognuno può dare per portare avanti
l'impresa. Per una corretta attuazione del PNRR infatti ''c'è
bisogno dell'azione, coordinata di un gran numero di attori
pubblici e privati, che saranno coinvolti nella realizzazione di
migliaia di progetti, in cui si esplicano, in particolare, le
134 misure di investimento previste dal Piano''. Serve quindi
adeguata informazione perchè ''tutti gli interventi inclusi che
siano stati programmati entro li 2023 ed ultimati entro il 31
dicembre 2026 sono esposti al rischio di revoca dei
finanziamenti in caso di mancato rispetto dei relativi
cronoprogrammi attivati.
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