(di Maria Giovanna Fossati)
Quella mattina del 1944 nel campo di
concentramento di Bergen Belsen, nella bassa Sassonia, Vittorio
Palmas, sardo di Perdasdefogu, su ordine dei nazisti salì sulla
bilancia che segnava 37 chili, chi ne pesava meno di 35 veniva
arso vivo nei forni crematori. "Sono vivo per due chili", è la
frase che Vittorio, morto due anni fa all'età di quasi 106 anni,
ha pronunciato tante volte nella sua lunghissima vita mentre
raccontava quel lunedì mattina da deportato nel lager nazista,
tristemente noto per le vicende di Anna Frank, durante la
seconda guerra mondiale.
La sua storia, tratta dal romanzo "La ghianda è una ciliegia"
di Giacomo Mameli - vincitore del Premio Orsello per la
letteratura nel 2007 - è diventata uno spettacolo dal titolo
"Storia di un uomo magro" che l'Associazione culturale
Pane&Cioccolata proporrà per la Giornata della Memoria il 27
gennaio, che commemorerà le vittime dell'Olocausto.
Quindici rappresentazioni che verranno messe in scena dal
regista-attore Paolo Floris in 13 centri della Sardegna. Lo
spettacolo, proposto negli anni scorsi nel Lazio, in Toscana, al
Memoriale della Shoah di Milano, all'università di Malaga e alla
Luiss di Roma, coinvolge oltre 1.600 studenti tra scuole medie e
superiori col patrocinio dei comuni di Nuoro, Dorgali, Orgosolo,
Mamoiada, Oschiri, Perdasdefogu e Tortolì.
"Ho conosciuto Vittorio Palmas quando aveva 103 anni e sono
felice di portare in scena la sua storia per farla conoscere e
per ricordare cosa è stata la seconda guerra mondiale - ha detto
il regista Floris nella conferenza stampa di presentazione a
Nuoro - Zio Vittorio era un prigioniero di guerra, un esempio
della Resistenza che ho avuto la fortuna di raccontare grazie al
libro di Giacomo e al percorso fatto con Ascanio Celestini che
mi ha aiutato a scrivere il pezzo diventato poi spettacolo. Da
cinque anni lo porto orgogliosamente in giro per la Sardegna,
per l'Italia e per il mondo e ora dopo la pandemia lo
divulghiamo anche su streaming in centinaia di scuole".
"L'Isola è stata protagonista della storia della liberazione
d'Italia più di quanto noi non sappiamo - ha spiegato il
giornalista scrittore Giacomo Mameli - In Sardegna ci sono stati
3mila e 500 partigiani e tra le 150 e le 200 vittime assassinate
da nazisti. Eppure, per alcuni aspetti, sono vittime
dimenticate. Io stesso non conoscevo a fondo quel pezzo buio
della seconda guerra mondiale e reputo zio Vittorio il mio
professore di storia. Paolo Floris porta sul palco il monologo
dello spettacolo, che verrà trasmesso in contemporanea in molte
scuole della Sardegna, e farà conoscere gli orrori del nazismo".
Quest'anno la rappresentazione sarà arricchita dal coro a
tenore Murales di Orgosolo che ha tradotto in musica il sonetto
"Cantigu de soldadu mortu" scritto dal poeta sardo Mario Pinna,
già docente alle università di Padova e Madrid. Il tour teatrale
partirà il 19 gennaio a Tortolì e si concluderà il 2 febbraio a
Sassari. Nel mezzo toccherà Lanusei, Oschiri, Buddusò, Nuoro,
Dorgali, Mamoiada, Oristano, Orgosolo, Cagliari, Sant'Antioco,
Calasetta e Muravera.
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