Per gentile concessione de La nave di
Teseo pubblichiamo il ritratto in forma di filastrocca di Marcel
Proust dal libro 'Filosofi in libertà', ormai introvabile
volume del 1958 che Umberto Eco allora firmò con lo pseudonimo
joyciano di Dedalus. Il libro esce il 7 gennaio 2022, con 15
disegni dell'autore, per festeggiare i 90 anni che lo scrittore,
morto nel 2016, avrebbe compiuto il 5 gennaio.
"Raccontar vi vo bel bello
quel che accadde a Proust Marcello
ch'era un vecchio cataplasma
sempre oppresso ahimè dall'asma
e vegliato giorno e sera
da una anziana cameriera.
Ma un bel dì verso le tre
mentre si sorbiva il tè
sentì in bocca un gusto strano,
indicibil, sovrumano,
quasi in casa più non fosse,
fiacco e oppresso dalla tosse,
ma di colpo, sai com'è,
si trovasse là a Combray,
quando ancor stretto alla gonna
della mamma e della nonna
si assopiva il poverino
dopo il bacio serotino
(che attendeva assai turbato
con il cuor tutto alterato,
quasi fosse quel gentil
bacio come un Perequil).
Preso nella gora morta
del ricordo, con la torta
imbevuta ancor di tiglio
nella strozza, caro figlio,
il Marcello in quell'istante
un programma ebbe davante
e decise senza indugio
di cercare il suo rifugio
dalle asprezze del presente
in un atto progrediente
di ricerca del passato
già perduto, e ritrovato
per magia straordinaria
di memoria involontaria.
I ricordi alquanto lisi
rinfrescò dei Campi Elisi
quando allegro all'aria aperta
vi giocava con Gilberta -
che tradì, la poverina,
per la gota di Albertina,
maliziosa forosetta
che girava in bicicletta.
Siamo onesti, che daffare
quel figliol si diede al mare,
e raggiunse infine il clou
col conoscere Saint-Loup.
Riviveva nel suo sen
il salotto Verdurin,
presso cui faceva il fan
di quel dandy d'uno Swan
(quante poi se ne son dette
delle nozze con Odette
ch'era sì una concubina,
ma di classe sopraffina...),
e con molta discrezione
di Charlus la perversione
tollerò col fine insano
d'apparire più mondano,
affiliato alla camorra
di Sodòma e di Gomorra.
Finalmente appaga il voto
ed accede, pio e devoto,
nel santuario assai charmant
ove officiano i Guermantes.
Ma codeste son vicende
e narrarle non vi rende
certo il senso sostanziale
di quel viaggio temporale
che Marcello seppe fare
in misura sì esemplare.
Ed il leggere di un fiato
quel romanzo smisurato
vi assicuro, è risaputo,
che non è tempo perduto".
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