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Serena Dandini, ecco il mio paradiso

Serena Dandini, ecco il mio paradiso

Domani al Salone del Libro il suo primo podcast

TORINO, 14 ottobre 2021, 10:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Marzia Apice) "Abbiamo tutti nostalgia del paradiso, da dove siamo stati cacciati. Ma forse è Dio che se ne è andato da lì, perché noi quel paradiso lo abbiamo distrutto.
    Se amassimo il Pianeta quanto curiamo i nostri balconcini probabilmente il mondo sarebbe diverso". Tra malinconiche madeleines di proustiana memoria, istanze ambientaliste e un mix divertente e curioso di storie legate a grandi personaggi ed eroine sconosciute si muove Serena Dandini nel suo primo podcast, "Il mio paradiso", prodotto da Chora Media in esclusiva per Audible Original. Disponibile dal 15 ottobre, la serie sarà presentata dall'autrice lo stesso giorno al Salone del Libro di Torino (ore 15, Sala Rossa) e si compone di 6 puntate tutte dedicate a uomini e donne che, partendo dalla passione o dall'ossessione per piante e giardini, hanno ricercato il proprio Eden sulla Terra: da Jeanne Baret, la prima donna a circumnavigare il globo che scoprì la Bouganvillea dopo esser riuscita a partecipare (perché si travestì da uomo) a una spedizione all'epoca proibita al genere femminile, a Margaret Mee, pittrice, botanica e attivista politica che per tutta la vita fu ossessionata dal fiore di luna, una pianta che fioriva una sola notte all'anno in un solo punto della foresta amazzonica, ma anche Agatha Christie, che nei suoi gialli ha compiuto uno studio approfondito delle piante più fatali del mondo e Friedrich Schiller che invece riusciva a scrivere solo se avvolto dall'odore nauseabondo delle mele marce. "Il podcast è un luogo perfetto perché libero; io ho percorso il filo della mia curiosità e seguendo le molliche come Pollicino le cose sono venute a me: così ho trovato i miei personaggi", racconta Serena Dandini in un'intervista all'ANSA, "sono tornata a esplorare un mio vecchio amore, quello per le piante, e ho aggiunto l'ossessione, molto diffusa in questi tempi di privazioni, dei luoghi dove uno pensa di essere felice". Leggero e corposo al tempo stesso, "Il mio paradiso" ha rappresentato per la conduttrice tv e scrittrice una sfida, "un modo per mettermi in difficoltà: a me piace sperimentare, mi stanco di fare sempre le stesse cose e il podcast è un po' letteratura, teatro, radio, tutte queste cose insieme", afferma, "con me poi c'è Orsetta De Rossi, bravissima attrice che rappresenta una sorta di voce fuori campo dissacrante, colta come Wikipedia ma romantica".
    "Ricordo che mia nonna coltivava ortensie in una casa che avevamo quando ero piccola. Lei le faceva diventare blu mettendo nella terra chiodi di ferro arrugginito: forse quella scena è il mio paradiso perduto", prosegue, "ma questo podcast non vuole essere un modo per chiudersi in se stessi, anzi, c'è un forte messaggio ecologista, è un modo per ragionare sulle cose importanti della realtà". Pronta a tornare in mezzo alla gente in un Salone del Libro finalmente in presenza, Dandini si definisce "felice di incontrare il pubblico, anche perché l'anno scorso avrei dovuto presentare il mio romanzo La vasca del Führer ma non ho potuto, e ora esce anche l'audiolibro che sarà anch'esso a Torino". Sulla possibilità di tornare a frequentare i luoghi di cultura e di spettacolo, e sulle polemiche degli ultimi mesi, l'autrice ammette di non approvare "le tante voci urlate che pretendono di saperne più degli scienziati. Credo che si sia seguito un percorso, io non mi sono mai voluta mettere al posto di chi doveva prendere le decisioni", dice, "voglio però sottolineare che il mondo dello spettacolo e della cultura che forse ha sofferto più di altri ha reagito, si è comportato bene e quando ha protestato lo ha fatto con incredibile dignità e civiltà. Per questo spero che quando arriveranno i fondi ci si ricordi di queste categorie di lavoratori". Sui progetti futuri, Dandini rivela che da questo podcast "arriverà un libro, perché voglio continuare a seguire questa curiosità. E poi sarò impegnata a Firenze dal 22 al 24 ottobre per la direzione artistica de L'eredità delle donne, un festival dove non si parla di donne ma in cui le donne parlano di tutto. Sulla questione femminile ormai credo sia arrivato il momento per noi di essere positive, siamo diventate più brave a farci valere: e anche se la strada da fare è ancora lunga, non ci ferma più nessuno".
   

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