(di Alessandra Baldini)
Scrittore perennemente in corsa
per il Nobel, traduttore del "Grande Gatsby" e del "Giovane
Holden", jazzista, maratoneta e adesso anche stilista di moda:
Haruki Murakami, autore di classici della letteratura
contemporanea come "L'Uccello che girava le viti del mondo",
"Nel Segno della Pecora" e da ultimo l'anno scorso "Abbandonare
un Gatto", e' oggi di nuovo in pista con una linea di magliette
prodotte per Uniqlo.
Le t-shirts, con otto disegni diversi, sono ispirate a titoli
come "Kafka sulla Spiaggia", "Nel Segno della Pecora" e
"Norwegian Wood", ma anche all'amore per la musica e a uno degli
ultimi progetti del romanziere, il programma "Murakami Radio": e
dunque gatti, uccelli, dischi, uomini seduti al bar. Ad
accompagnare la collezione, uscita oggi in Giappone e dalla
prossima settimana negli Usa, e' una intervista dello stesso
Murakami al magazine online di Uniqlo: "Cerco di portare vestiti
semplici, piu' semplici sono, meglio e'. Visto che non devo
farmi vedere in un ufficio, posso mettermi quello che voglio, ma
finisco per indossare la stessa cosa. Non so perche'".
Dal colloquio con il colosso giapponese della moda, emergono
spigolature per la gioia dei fan dello scrittore: il perche'
metteva sempre la cravatta quando viveva in Italia ("altrimenti
al ristorante ti beccavi un'occhiataccia"), all'abitudine di
portare sempre nello zaino un paio di pantaloni extra, idea
mutuata dal romanziere Komimasa Tanaka, che condivideva il suo
amore per gli short: "Una volta mi sono trovato in un ristorante
tradizionale nella Ginza e non mi volevano fare entrare. Memo
male che ne avevo un paio di pantaloni lunghi nello zaino e me
li sono infilati sopra gli short".
Alle magliette fara' seguito un libro: "Murakami T: The
T-Shirts I Love", pubblicato in novembre da Knopf , che aprira'
letteralmente gli armadi dello scrittore con una selezione di
pezzi "tra cui gemme dallo show di Bruce Springsteen a
Broadway, al concerto dei Beach Boys a Honululu e alla maglietta
che ha ispirato il racconto "Tony Takitani," ha fatto sapere la
casa editrice.
Intanto, sempre sul filone dell'apertura degli armadi, il
72enne Murakami ha donato la sua vasta raccolta di dischi -
oltre 10 mila, che risalgono a quando negli anni settanta a
Tokyo gestiva il jazz bar Peter Cat - alla Waseda University di
Tokyo, che sta costruendo una biblioteca a suo nome: conterra'
anche tutti i manoscritti dello scrittore, i suoi romanzi, le
edizioni tradotte, "per la posterita', perche' non ho avuto
figli". Tra i pezzi, la prima bozza di "Norwegian Wood", scritta
a mano con una penna biro, "quando ero in Europa, su taccuini o
carta per posta aerea comprata in Italia".
Al magazine di Uniqlo, Murakami ha spiegato che la sua
posizione di ostinato recluso e' cambiata nel corso degli anni:
"Ho vissuto tanto all'estero, ma invecchiando una parte sempre
piu' grande di me vuole abbracciare la mia identita' di
scrittore giapponese. Questo crescente senso di urgenza e' stata
la motivazione per creare la biblioteca".
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