Quarant'anni e anche più passati a
fare musica. Dall'esperienza Cafè Caracas, alla nascita di una
delle più longeve rock band italiane, i Litfiba. Federico
"Ghigo" Renzulli racconta e si racconta con Adriano Gasperetti,
a cuore aperto e senza segreti, nel volume '40 anni da Litfiba',
a cura di Alberto Pirelli (Arcana Edizioni, pp. 336, 19,50
euro). Ed è il racconto nudo e crudo, senza prediche o sermoni,
di una grande passione per la musica: Ghigo riflette, ricorda, e
traccia un percorso in cui nulla è nascosto ma tutto è alla luce
del sole, un percorso da seguire con attenzione per capire
quanto la musica abbia indirizzato la sua vita con tutte le
vittorie e gli immancabili scazzi.
L'infanzia, l'esperienza londinese, la voglia di vivere la
musica d'oltremanica, il periodo punk, la new wave e il ritorno
in Italia. Tredici album in studio con i Litfiba, oltre a una
decina di live e tre raccolte. Grazie a questo libro si
ritrovano il lavoro in studio, le prove in sala, il dietro le
quinte dei live e dei video, i viaggi su e giù per l'Italia e
non solo, in poche parole la vita di un rocker italiano. I
Litfiba hanno vissuto cambi di formazione e addii traumatici, ma
Ghigo c'è sempre stato e c'è, pronto a trascinarli con la sua
inseparabile chitarra. E poi, si narra anche la storia
recentissima e quel progetto No.Vox, di composizioni puramente
strumentali, che mette insieme le sue radici e tutte le sue
passioni musicali. Ghigo Renzulli non è solo l'unico membro
stabilmente presente nella band, è anche e soprattutto uno dei
chitarristi più rappresentativi del panorama rock italiano. Il
suo sound unico e inconfondibile è un vero e proprio marchio di
fabbrica.
Ghigo Renzulli, campano di nascita, fiorentino di adozione,
giramondo per vocazione, è il fondatore e da quarant'anni unico
membro fisso dei Litfiba, con cui ha pubblicato tredici album e
suonato in migliaia di concerti. È, senza dubbio, uno dei
chitarristi più influenti del rock italiano.
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