SOLDATI DI SVENTURA di Luca
Fregona (Casa editrice Athesia, pp. 272, 12,90 euro)
In Indocina, dal 1946 al 1954, hanno combattuto oltre 5.000
italiani inquadrati nella Legione straniera. Tra loro anche tre
altoatesini. Luca Fregona, caporedattore del quotidiano Alto
Adige, racconta le loro storie, che rischiavano di essere
dimenticate, nel suo nuovo libro "Soldati di sventura. Nella
Legione straniera dall'Alto Adige alla guerra in Vietnam",
pubblicato dalla casa editrice Athesia.
Quando si parla del Vietnam, viene in mente in automatico
l'intervento americano degli anni Sessanta nel sud del paese. Ma
prima, altrettanto devastante, spietata e orribile, c'è stata la
guerra nel nord tra la Francia e il Viet Minh, l'esercito di
liberazione del Vietnam guidato dal generale Giap. In Indocina,
più di mille italiani sono morti in combattimento o nei campi di
prigionia viet.
Una generazione uscita a pezzi dalla seconda guerra mondiale,
caduta nel "tritacarne" della Legione, ultimo approdo di chi non
conosceva più il significato della parola "futuro". Ex fascisti,
ex partigiani, clandestini arrestati in Francia e poi costretti
ad arruolarsi, giovani senza la prospettiva di un lavoro. Il
libro racconta la storia di tre ventenni altoatesini, partiti
"volontari" per motivi diversi, che, senza conoscersi l'uno con
l'altro, hanno visto le loro vite affondare nel fango
"in-mezzo-al-nulla" di Dien Bien Phu, a diecimila chilometri da
casa, in una guerra che non gli apparteneva, circondati dalla
giungla ostile.
"Prigionieri" di una valle spoglia, martellata dall'assedio
feroce dei viet. Per capire cosa li ha spinti in questo viaggio
all'inferno, bisogna però conoscere anche la loro vita "prima".
I drammi e la solitudine che gli hanno fatto credere di non
avere più buone carte in mano e nessun altro posto al mondo dove
andare. Sono le storie di Beniamino Leoni, che ha disertato e
combattuto nel Viet Minh contro i suoi ex compagni. Di Emil
Stocker, sopravvissuto per caso al massacro insieme al suo
straordinario reportage di oltre mille foto che racconta i suoi
quattro anni di Vietnam. E di Rudi Altadonna, ucciso e poi
sepolto nella terra rossa di Dien Bien Phu.
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