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Rita Charbonnier, Figlia del cuore

Rita Charbonnier, Figlia del cuore

La nascita di una famiglia nell'incontro tra due culture

ROMA, 10 settembre 2020, 10:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Marzia Apice RITA CHARBONNIER, FIGLIA DEL CUORE (Marcos y Marcos, 176 pp., 16.00 euro). La famiglia non è necessariamente solo un fatto biologico, ma può formarsi sull'impulso di una scelta, e quando nasce è "un cerchio che diventa un cuore". E' questa la dolce verità che afferma con forza "Figlia del cuore", nuovo romanzo di Rita Charbonnier, scritto per Marcos y Marcos e in libreria dal 16 settembre. Dopo "La sorella di Mozart", l'autrice torna con una vicenda necessaria e delicata, tratta da una storia vera: Ayodele è una bambina nigeriana che ha paura del mare, quel mare che i suoi genitori hanno attraversato per costruirsi un domani più sicuro.
    La sua mamma non c'è più, e Ayodele vive con il papà e il fratello in un alloggio dato dalle suore: lì non ci sono regole da rispettare, lei sta spesso davanti alla tv a mangiare patatine e ad aspettare il ritorno la sera di suo padre. Poi un bel giorno arriva Sara, una donna che la prende in affido e immagina di poterla aiutare, per darle un presente (e magari anche un futuro) più sereno.
    La nuova vita "a due" non è semplice. Ayodele infatti scappa, è arrabbiata, si chiude nel suo mutismo, non vuole concedere a se stessa una possibilità per essere felice con Sara, che invece la rincorre, la abbraccia, le propone delle regole, la vuole nella sua vita a tutti i costi. I temi che nel libro si mescolano sono tanti, e i collegamenti con l'attualità molteplici: ci sono i sentimenti e le fragilità emotive; le tante difficoltà che chi decide di adottare un bambino deve affrontare, l'impossibilità per le persone non sposate di passare dall'affido all'adozione, l'immigrazione e le sue tristi storie, troppo spesso di disagio, emarginazione e povertà; e poi c'è l'incontro mai semplice tra culture diverse, che però possono fiorire insieme se l'approccio è di accoglienza e comprensione reciproca. Il registro linguistico scelto dall'autrice è diretto, informale, ironico, con incursioni nel lessico giovanile: del resto la voce è quella di Ayodele, e sono i suoi sogni, la sua simpatia e le sue paure a colorare ogni pagina. Mentre fa scoprire la ragazza nella sua complessità, il libro offre l'opportunità di conoscere tutti i personaggi che a lei ruotano attorno, ovviamente visti con i suoi occhi: il fratello, il papà, ma soprattutto Sara, la donna che l'ha scelta per creare con lei una famiglia basata sull'amore e sulla fiducia. Piano piano il lettore vedrà sgretolarsi in Ayodele quel muro di diffidenza e apparente disinteresse verso una vita affettiva soddisfacente, una famiglia accogliente e un quotidiano più "normale" (anche fatto di regole da rispettare), e la accompagnerà in un percorso di crescita e di meravigliosa scoperta di un vuoto che diventa ricchezza.
    Perché in fondo, e nonostante le difficoltà, anche due realtà apparentemente agli antipodi si possono unire e fondersi in qualcosa di inedito, di bello e indivisibile, che mette radici profonde nell'anima. Ce lo dimostra la storia di Ayodele e di Sara, diverse in tutto, ma in cerca l'una dell'altra: e questo ci dà speranza.
   

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