di Marzia Apice
RITA CHARBONNIER, FIGLIA DEL CUORE
(Marcos y Marcos, 176 pp., 16.00 euro). La famiglia non è
necessariamente solo un fatto biologico, ma può formarsi
sull'impulso di una scelta, e quando nasce è "un cerchio che
diventa un cuore". E' questa la dolce verità che afferma con
forza "Figlia del cuore", nuovo romanzo di Rita Charbonnier,
scritto per Marcos y Marcos e in libreria dal 16 settembre. Dopo
"La sorella di Mozart", l'autrice torna con una vicenda
necessaria e delicata, tratta da una storia vera: Ayodele è una
bambina nigeriana che ha paura del mare, quel mare che i suoi
genitori hanno attraversato per costruirsi un domani più sicuro.
La sua mamma non c'è più, e Ayodele vive con il papà e il
fratello in un alloggio dato dalle suore: lì non ci sono regole
da rispettare, lei sta spesso davanti alla tv a mangiare
patatine e ad aspettare il ritorno la sera di suo padre. Poi un
bel giorno arriva Sara, una donna che la prende in affido e
immagina di poterla aiutare, per darle un presente (e magari
anche un futuro) più sereno.
La nuova vita "a due" non è semplice. Ayodele infatti scappa, è
arrabbiata, si chiude nel suo mutismo, non vuole concedere a se
stessa una possibilità per essere felice con Sara, che invece la
rincorre, la abbraccia, le propone delle regole, la vuole nella
sua vita a tutti i costi. I temi che nel libro si mescolano sono
tanti, e i collegamenti con l'attualità molteplici: ci sono i
sentimenti e le fragilità emotive; le tante difficoltà che chi
decide di adottare un bambino deve affrontare, l'impossibilità
per le persone non sposate di passare dall'affido all'adozione,
l'immigrazione e le sue tristi storie, troppo spesso di disagio,
emarginazione e povertà; e poi c'è l'incontro mai semplice tra
culture diverse, che però possono fiorire insieme se l'approccio
è di accoglienza e comprensione reciproca. Il registro
linguistico scelto dall'autrice è diretto, informale, ironico,
con incursioni nel lessico giovanile: del resto la voce è quella
di Ayodele, e sono i suoi sogni, la sua simpatia e le sue paure
a colorare ogni pagina. Mentre fa scoprire la ragazza nella sua
complessità, il libro offre l'opportunità di conoscere tutti i
personaggi che a lei ruotano attorno, ovviamente visti con i
suoi occhi: il fratello, il papà, ma soprattutto Sara, la donna
che l'ha scelta per creare con lei una famiglia basata
sull'amore e sulla fiducia. Piano piano il lettore vedrà
sgretolarsi in Ayodele quel muro di diffidenza e apparente
disinteresse verso una vita affettiva soddisfacente, una
famiglia accogliente e un quotidiano più "normale" (anche fatto
di regole da rispettare), e la accompagnerà in un percorso di
crescita e di meravigliosa scoperta di un vuoto che diventa
ricchezza.
Perché in fondo, e nonostante le difficoltà, anche due realtà
apparentemente agli antipodi si possono unire e fondersi in
qualcosa di inedito, di bello e indivisibile, che mette radici
profonde nell'anima. Ce lo dimostra la storia di Ayodele e di
Sara, diverse in tutto, ma in cerca l'una dell'altra: e questo
ci dà speranza.
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