Scogliere maestose, lunghe spiagge
bianche, calette da sogno, piscine naturali nella roccia, baie
sorvegliate da storiche torri di guardia. In tutto, 250
chilometri di strade e sentieri in riva al mare da fare in bici.
È il Salento, penisola di tesori circondata da onde blu come il
Mediterraneo, ma anche turchesi, azzurro intenso, verde
smeraldo, oggi protagonista di "In bici sui mari del Salento",
guida alla scoperta delle 20 spiagge più belle della Puglia
firmata da Roberto Guido (pugliese doc, giornalista di
professione e cicloesploratore per passione), con l'introduzione
del responsabile Turismo Legambiente, Sebastiano Venneri (ed.
Ediciclo, pp. 168 - 14,50 euro). Niente piste ciclabili
perfette, però, né percorsi attrezzati con segnaletica precisa:
il viaggio raccontato è tutto una sorpresa e la strada da
imboccare è quella dell'avventura (salvo scaricare le tracce
Gps), in uno straordinario percorso fra storia e natura.
"Del Salento come destinazione turistica si è conosciuto
tanto in questi anni: terra di Negroamaro, pizzica e
pasticciotti, di caffè in ghiaccio e barocco esasperato - scrive
Venneri nell'introduzione - Terra di mare, di vento e di sole
che puoi vedere sorgere sull'Adriatico, davanti alle montagne
dell'Albania, e tramontare nella stessa giornata sullo Ionio con
lo sfondo delle cime del Pollino. Ma ci sono altrettanti
'Salenti' per quanti sono i mezzi di locomozione: c'è il Salento
conosciuto con il treno e quello, più praticato, in auto o moto.
C'è quello a piedi o in pullman". E, ovviamente, il Salento in
bici.
Volume nello zaino, tutti in sella dunque, con quattro tappe
più una per 311 chilometri da Lecce a Otranto fino a Santa Maria
di Leuca e poi su per Gallipoli, Manduria, Lecce. Consiglio
spassionato dell'autore: mai mettere in programma troppi
chilometri in una giornata. Lasciatevi il tempo per bagni da
sogno.
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