E' stata annunciata la cinquina
finalista alla seconda edizione del Premio DeA Planeta. Due gli
autori che si sono presentati con pseudonimo. La cerimonia di
premiazione, prevista per il 20 aprile, è stata cancellata per
l'emergenza coronavirus. L'opera vincitrice sarà annunciata non
appena le librerie saranno riaperte al pubblico, per festeggiare
così la ripartenza del mondo del libro.
I cinque finalisti sono: 'Il ladro di note' di Greta Leone
(pseudonimo), 'Jacu' di Paolo Pintacuda, 'Apri gli occhi' di
Paola Punturieri (pseudonimo), 'Terre di vento' di Marco Steiner
e 'Il pugnale di ossidiana' di Giulia Nebbia Al bando hanno
partecipato 708 opere, di cui 274 presentate da autori sotto
pseudonimo. Tutti i generi letterari sono stati rappresentati.
La giuria è composta da Pietro Boroli, presidente di De
Agostini Editore; Claudio Giunta, docente e scrittore; Rosaria
Renna, conduttrice radiofonica e televisiva; Simona Sparaco,
vincitrice della prima edizione, ora membro della giuria come
previsto dal bando di concorso e Manuela Stefanelli, direttrice
Libreria Hoepli.
Il vincitore della seconda edizione del premio si
aggiudicherà un montepremi di 150.000 euro e vedrà il suo
romanzo pubblicato da DeA Planeta Libri in Italia e
successivamente dal gruppo Planeta in Spagna. Il romanzo verrà
inoltre tradotto in lingua inglese e francese per essere
proposto a editori internazionali di quei mercati.
La prima edizione ha visto la vittoria di Simona Sparaco con
il romanzo 'Nel silenzio delle nostre parole', presentato con lo
pseudonimo di Diego Tommasini, che ha venduto oltre 50.000
copie. Ideato dalla casa editrice DeA Planeta Libri, prendendo
ispirazione dal successo dell'esperienza spagnola del Premio
Planeta, il premio ha come obiettivo quello di "offrire al
grande pubblico romanzi di qualità".
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