Si è messo nei panni di un cervo,
di un tasso, di una lontra, di una volpe di città, mangiando
vermi, pescando pesci con la bocca, cercando cibo nei bidoni
nella spazzatura o facendosi inseguire dai cacciatori. Charles
Foster lo ha fatto per scoprire 'L'animale che è in noi', titolo
del libro uscito in Italia per Bompiani.
Nella sua full immersion nel mondo animale "ho scoperto che
noi umani - racconta l'eccentrico naturalista inglese - usiamo
solo una minuscola parte delle informazioni sul mondo che sono
disponibili" e "ho imparato che è possibile fare meglio di
così". E i suoi insegnanti sono stati "i non umani", come chiama
gli animali cui - ricorda - siamo strettamente legati:
"Condividiamo con loro tutta la nostra storia e il nostro
bagaglio. Le influenze più importanti non sono la nazione in cui
cresciamo o i genitori che ci allevano, ma lupi, tigri e leoni,
che si aggirano furtivamente nel nostro subconscio".
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