(di Chiara Venuto)
Sesso, anabolizzanti, violenza. Si
potrebbe riassumere così, in sole tre parole, il nuovo film
diretto da Rose Glass, Love lies bleeding, in arrivo nelle sale
italiane il prossimo 12 settembre. Stavolta la regista di Santa
Maud è riuscita nell'impresa di unire in una sola pellicola
noir, black comedy e thriller romantico-erotico. Protagoniste
una tormentata Kristen Stewart e una muscolosissima Katy
O'Brian, in una vicenda che stupisce (e stranisce) per tutti i
suoi 104 minuti.
Tra tagli di capelli improponibili e calzettoni da
ginnastica, lo spettatore si ritrova immerso nel New Mexico del
1989, in un paesino cupo ma dal cielo sempre stellato, sessista
ma che tutto sommato tollera Lou (Stewart), proprietaria
apertamente lesbica della palestra locale. Dopo un misterioso
incontro con gli agenti dell'Fbi, che le chiedono dei suoi
genitori, tra pesi e attrezzi la protagonista conosce Jackie
(O'Brian), che rimarrà un po' di tempo in zona mentre si prepara
per una competizione di bodybuilding a Las Vegas. Basta uno
sguardo e un pugno a un ragazzo che ci prova per capire che tra
le due c'è chimica. Ma saranno gli steroidi i veri galeotti,
regalati e iniettati da Lou all'atleta, nella prima di una serie
di scene di sesso passionale e, a tratti, anche intimo. Le
punture non determineranno soltanto la loro relazione, ma
l'evolversi di tutta la vicenda.
Mentre una spettinata Stewart cerca disperatamente di
smettere di fumare, Jackie si trasforma grazie ai farmaci, che
la cambiano sia fisicamente che caratterialmente. In un climax
ascendente, al pomparsi dei muscoli - che quando si gonfiano
'schioccano' come in un cartone animato o un film di supereroi -
segue una crescita della violenza e delle allucinazioni. Tutto
esplode a metà film, quando avviene un orribile omicidio che
lascia il viscido cognato di Lou, JJ (Dave Franco), con la
mandibola penzoloni. La ragazza deve così fare i conti col
padre, che ironicamente si chiama Lou Sr. (Ed Harris),
pericoloso criminale con l'ossessione per gli insetti. Nel
frattempo le protagoniste si separano, la gara di bodybuilding
di Jackie finisce in modo inaspettato e tutto si conclude
sfociando nel surreale, spiazzando totalmente lo spettatore.
Presentato a gennaio al Sundance Film Festival e a febbraio
al Festival di Berlino - dove era fuori concorso nella sezione
Berlinale Special - Love Lies Bleeding è arrivato nei cinema
statunitensi a marzo. Se molti lo hanno paragonato a Thelma &
Louise, Glass ha detto di essersi ispirata più a Showgirls di
Paul Verhoeven. Fatto sta che nel suo patchwork di temi
l'indie-movie targato A24 si ispira alla tradizione noir e
thriller ma cerca allo stesso tempo di rompere gli schemi,
mettendo ambiziosamente in scena l'eccesso e riuscendoci, talora
in modo volutamente ridicolo. Una pellicola che tutto sommato
diverte pur sfociando nel nonsense, e che rappresenta un modo di
concepire il cinema - quello della regista - sicuramente unico
nel suo genere.
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